Tecnologie, Genitori e Minori

Una vita risvegliata con la natura

Una vita risvegliata con la natura

Che dire a dei genitori che si trovano alle prese con dei figli piccoli, preadolescenti e adolescenti davanti ad un mondo ipertecnologico? Non c’è che dire, l’innovazione tecnologica associata ad internet ha sicuramente portato tantissime agevolazioni nella vita professionale, scolastica, e sociale di ciascuno di noi. Ma è tutto solo positivo? E come accorgersi se non lo è? Per molti aspetti purtroppo è diventata causa di disturbi e comportamenti nocivi per la salute psico-fisica dei nostri figli e di tutte le persone.

Il termine I.A.D.(Internet Addiction Disorder, coniato nel 1995 da Ivan Goldberg, significa “dsturbo da dipendenza da internet”, ovvero l’uso eccessivo, spesso un abuso della connessione ad Internet che causa problematiche emotive, relazionali ed economiche con un alterato stato di irritabilità e nervosismo comunemente associate ad una difficoltà sempre maggiore nel controllo degli impulsi. Tutto ciò crea ansia, irritabilità, tensione che prendono sollievo solo se si ritorna all’uso di internet. Perdita di controllo, alterazione dell’umore, davanti a spese on line compulsive, scommesse, chat, social, video, giochi, cyber relation, gaming, sono solo alcuni esempi, alla lunga devastanti, per il benessere psico-fisico evidenziando, in alcuni casi, una dipendenza generalizzata, in altri un forte legame ad un ambito specifico.

Quante ore mio figlio passa connesso? Per vedere cosa? Chi contatta e perché? Sono solo alcune delle domande da porsi per poi cercare una risposta insieme ai nostri figli, ma che va comunque accertata ponendosi al loro fianco e dialogandone insieme.

I sintomi più evidenti di un uso non salutare sono depressione, isolamento, irritabilità, irrequietezza, insoddisfazione, seguiti da una perdita di interesse per qualsiasi attività che non sia on-line, sensazione crescente di stanchezza, solo per citarne alcuni, ma c’è anche bassa autostima, timidezza che colpiscono più nel profondo.

Come far fronte a tutto ciò, oggi, prima che si riveli un vero problema, domani?

Proviamo a tracciare un percorso alternativo, anche solo di supporto ad altri genitori, qualora ce ne fosse la necessità!

Proviamo a riscoprire la natura, magari il viaggio attraverso di essa insieme all’esplorazione, alla conquista, alla meraviglia di fronte ad un’alba o ad un tramonto o alla nascita di un vitellino o di un pulcino e qui potrete sbizzarrire la fantasia e, perché no, entrare anche nel bosco, metafora della vita in ogni suo aspetto.

La natura è tutta intorno a noi: dovunque siate, immergetevi in essa portateci i vostri figli che dopo un attimo di smarrimento e di contrarietà impareranno a guardarsi attorno, a scorgere confini più ampi, possibilità inaspettate: scopriranno il limite, la fatica, lo sporcarsi le mani ma guadagneranno se stessi, la capacità di ascoltare e di ascoltarsi, comprenderanno i loro limiti e le loro possibilità; conosceranno la fatica insieme alla soddisfazione di una corsa vinta o dell’ aver raggiunto una vetta dopo una faticosa scalata; scopriranno che è a piccoli passi che si conquistano le mete più alte e che la soddisfazione dell’ averle raggiunte con le proprie forze, a tentativi, con la paura di non farcela, con la voglia di tornare indietro è più appagante e piena di qualsiasi altra soddisfazione mai sperimentata prima. Davanti a tutto ciò, ad un vissuto ricco di significato e di suoni, sapori, rumori, cosa mai potrà internet?

Allora alcuni semplici ma efficaci suggerimenti esperienziali, alla portata di mamma e papà:

  • Usciamo fuori in giardino, al parco, al verde anche per poco tempo e fermiamoci un po'.

  • Ascoltiamo il silenzio, la natura, gli altri.

  • Accogliamo la varietà, le stagioni, gli imprevisti, gli errori.

  • Emozioniamoci con piccole cose, con lo scorrere del tempo, delle stagioni, con la gioia di vivere con tutto ciò che sentiamo e siamo.

  • Fidiamoci di noi stessi, degli altri, del nostro istinto

  • Giochiamo in modo naturale, sporchiamoci, emozioniamoci con gli altri

  • Rallentiamo la nostra giornata al ritmo della natura, al tempo dell’incontro, alla curiosità

  • Scopriamo i tesori della terra, i nostri limiti, i nostri talenti

  • Rischiamo per imparare e per sbagliare, per misurarci con l’ambiente, per sfidare noi stessi

  • Agiamo liberi, consapevoli, vivaci e leggeri.

  • Piantiamo un seme, vediamolo crescere: così nascono i progetti, nel rispetto dei tempi, nell’ attesa, nei piccoli gesti.

Vivere a contatto con la natura, scoprire la bellezza dei colori dei suoni, dei ritmi, dei panorami diversi ogni attimo e capaci di meravigliarci e stupirci: tutto questo ce lo insegna la natura, il senso di noi stessi e degli altri, della vita.

Riscoprire un’autonomia che è prima di tutto autostima autentica nel percepire se stessi, le proprie potenzialità e i propri limiti.

L’ esperienza diretta con la natura ci porta a crescere, con tutti i rischi e i pericoli connessi, e a riscoprire che dietro ad ogni rischio si nasconde un’opportunità, così come nella vita e allora il fallimento e la perdita rappresentano un’occasione per scoprire un punto di vista diverso e una versione migliore di se stesso/se stessa in una dimensione temporale che è qui ed ora, il tempo del possibile e della realtà.

La natura è lo spazio dove riscoprire noi stessi e gli altri, specchiarci nella sua bellezza e infinite possibilità, riscoprire il flusso naturale della vita.

E solo dopo aver fatto esperienza di tutto ciò allora si può anche ritornare a considerare la tecnologia come a servizio dell’uomo e della natura e soprattutto della vita stessa.

La differenza, sempre e comunque, la fa la persona che c’è dietro: una persona risvegliata a servizio della vita.

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Claudia Cremonesi

a cura di

Claudia Cremonesi

Educatrice sanitaria e Naturopata

 

 

 

 

 

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