Didattica e Tecnologie

Intercultura e nuove tecnologie: "I care - l'accoglienza inizia dalle parole"

a cura del prof. Luigi Pirillo*

L’articolo riporta una significativa esperienza di insegnamento-apprendimento replicabile e basata sull’efficace gestione di una classe multiculturale con l’ausilio degli strumenti digitali.

Il progetto educativo è stato costruito sull’accoglienza e sull’importanza di sentirsi accolti. Per gli studenti internazionali entrare a far parte di una nuova realtà scolastica, di un nuovo contesto sociale o di un nuovo gruppo di amici può essere davvero come entrare nel labirinto di Cnosso: spazi sconosciuti, lingue e dialetti poco comprensibili, numerosi fraintesi, giri inattesi e un’aula che a volte non si ricorda dove sia.

Luigi PirilloUna didattica efficace, un docente motivatore e il corretto utilizzo degli strumenti tecnologici possono contribuire ad orientare i nostri ragazzi verso un progetto di vita. Scandire le varie fasi delle attività di un progetto come “I care” può fornire agli studenti l’occasione per fare rete raccontandosi, condividendo storie, esperienze e sogni con gli altri e realizzando il proprio capolavoro anche attraverso la creazione di un libro digitale.

Il progetto “CARE: l'accoglienza inizia dalle parole” si è rivelato una valida esperienza di ricerca-azione ed ha inteso promuovere l’intercultura e l’internazionalizzazione attraverso l’uso del digitale nella didattica dell’Italiano L2. Il fil-rouge del progetto è stata l’accoglienza e l’importanza del sentirsi accolti. Il percorso di apprendimento è stato organizzato per fasi così articolate:

FASE 1: MOTIVAZIONE

L’obiettivo di questa prima fase è stato quello di stimolare la curiosità e l’interesse degli apprendenti attraverso due mediatori didattici: l’ascolto del brano musicale di Mr Rain “Supereroi” e la proiezione sulla lavagna interattiva di alcune immagini significative che raccontano la storia di due persone che affrontano insieme le proprie avversità. L’uso della Digital Board ha permesso di integrare diversi linguaggi orale e scritto, iconico e multimediale e ha consentito di “manipolare” gli oggetti di apprendimento, consentendo di attivare negli apprendenti tutti canali sensoriali, compresi quelli cinestetici tramite il touch e la mobilitazione sullo schermo. La valorizzazione delle multimedialità che intercettano intelligenze multiple, l'ipermedialità che attiva e amplia reti concettuali, la possibilità di personalizzare le proposte didattiche all'interno del curricolo di classe, creano dinamiche di apprendimento che prescindono dalla sola comunicazione verbale e consentono di aumentare le possibilità di accesso alle esperienze cognitive e alle proposte didattiche.

FASE 2: ESPLORAZIONE

È il momento della scoperta, in cui il docente ha proposto delle schede didattiche sul brano musicale ascoltato e ha fornito agli apprendenti una raccolta di risorse, proprio per consentire loro di esplorare il lessico utilizzato dal cantautore (per es. gli elementi naturali presenti nel brano musicale, i verbi di movimento, le sensazioni e gli stati d’animo). Gli apprendenti in coppie utilizzando i PC forniti dalla scuola hanno svolto gli esercizi proposti sulle schede didattiche costruendo mappe interattive per sistematizzare conoscenze e concetti e connettere idee e saperi e hanno imparato insieme giocando secondo percorsi gamificati.

FASE 3: COSTRUZIONE DI AUTOBIOGRAFIA LINGUISTICA

In questa fase il docente ha proposto agli apprendenti di collaborare su Padlet, una piattaforma di digital storytelling alla quale hanno avuto accesso attraverso la scannerizzazione di un QR-code o un link condivisibile. Ogni studente con il proprio dispositivo ha avuto la possibilità di condividere con gli altri con la propria autobiografia linguistica, realizzando un post in cui ha descritto brevemente se stesso, le proprie origini e le lingue con le quali è venuto in contatto durante il proprio vissuto personale, l’esperienza scolastica e il viaggio migratorio.

https://padlet.com/pirilloluigi/le-nostre-biografie-linguistiche-rvzyzui9ytg88o20

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FASE 4: ISTRUZIONI DI LAVORO

In questa fase il docente ha proposto agli apprendenti internazionali di realizzare un piccolo libro digitale che contenesse i racconti delle loro emozionanti storie, dei propri luoghi di origine, dei propri piatti tipici e dei propri sogni, desideri, aspirazioni e progetti personali.

La realizzazione dell’e-book dal titolo: “Uniti e più tolleranti all’insegna dell’intercultura. La vera ricchezza è la nostra diversità” è stata possibile attraverso l’utilizzo dell’app Book Creator che il docente facilitatore digitale ha avuto cura di far conoscere e di far utilizzare ai ragazzi.

FASE 5: REALIZZAZIONE DELL’ E-BOOK

Si è passati quindi alla fase operativa proponendo agli apprendenti il compito: la creazione di un artefatto digitale, in cui gli studenti sono diventati co-costruttori di conoscenza e veri protagonisti del loro apprendimento. Nello specifico gli apprendenti hanno realizzato un libro digitale che hanno collocato all’interno di una biblioteca virtuale condivisa con l’obiettivo di illustrare e raccontare chi sono e ciò che hanno appreso. Ognuno ha collaborato in maniera proattiva alla redazione di ciascuna pagina del libro. Assegnare ai ragazzi un lavoro in cui utilizzare le nuove tecnologie garantisce la personalizzazione dell’apprendimento perché ogni studente, secondo le proprie attitudini, costruisce le proprie conoscenze, mettendo in luce il proprio talento e le proprie potenzialità.

https://read.bookcreator.com/WER0kghugWbaueWGqifq1hL9IE32/uWQlQU0kQH2qX2DTVyrZDA

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FASE 6: CONDIVISIONE

Una volta che gli studenti hanno realizzato il loro prodotto digitale si è passati alla fase di condivisione. Il docente ha chiesto loro di condividere i lavori ed esporli ai propri compagni creando un clima non giudicante in cui il possibile errore, in realtà consente di capire meglio il proprio percorso di apprendimento, costituisce un’occasione per migliorare e non un segno di fallimento. La condivisione e il confronto con gli altri è uno stimolo a sviluppare pensiero critico e facilita la produzione di nuove idee, inoltre attiva quello che può essere chiamata “interdipendenza positiva", una circolazione di comportamenti e pratiche basata sull’imitazione.

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FASE 7: RIFLESSIONE SULL’ESPERIENZA

L’attività è stata svolta con il supporto del digitale, in particolare con Flipgrid, piattaforma di video-discussione in cui il docente ha rivolto agli studenti delle semplici domande per conoscere la loro opinione sulla modalità di lavoro: Cosa hai imparato? Cosa ti è piaciuto? Ti è sembrato interessante studiare con questa modalità? Ci lavoreresti ancora? Gli studenti hanno partecipato alla discussione rispondendo con brevi video di propria produzione. La loro opinione è risultata fondamentale per riflettere sulla pratica didattica adottata e nel caso rimodularla.

CONCLUSIONI

Particolarmente interessante si è rivelata l’attività laboratoriale di Digital Storytelling che ha potenziato le competenze multilinguistiche e digitali degli apprendenti. L’e-book finale è stato redatto con grande entusiasmo e cooperazione da parte delle studentesse e degli studenti alloglotti e dialettofoni del Liceo Galileo-Ferraris di Taranto. I veri protagonisti sono stati gli allievi i quali, animati da un forte spirito di solidarietà e di fratellanza, hanno emozionato il lettore con le storie facendolo viaggiare nei loro bellissimi Paesi di origine attraverso il racconto di bellezze paesaggistiche, tradizioni culturali, gastronomiche e folcloriche.

Gli studenti e le studentesse internazionali hanno compreso attraverso le varie fasi e le attività proposte che il labirinto della conoscenza è fatto di svolte da prendere, di passaggi obbligati, di muri che a volte ci costringono a fare un passo indietro, tuttavia attraverso la collaborazione e l’utilizzo degli strumenti digitali ci si può salvare e intraprendere la via d’uscita. In che modo? Prendendosi cura l’uno dell’altro – CARE.

Il mito di Teseo che affronta il Minotauro docet, perché in fondo spiega ai nostri ragazzi che come gli eroi del passato è giusto avere paura ed andare incontro alle proprie paure sapendo però due cose:

  1. che da un labirinto, per quanto faticoso, si esce diversi da come si è entrati anche facendo volare alta la creatività e l’ingegno e rispettando i nostri limiti come insegna il mito di Dedalo e Icaro;
  2. che c’è un filo di Arianna che salva e che porta fuori nella luce, verso una consapevolezza nuova, verso persone o grandi cose che ci aspettano.

*Prof. Luigi Pirillo - EFT USR Calabria

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