Didattica e Tecnologie

ATLANTE  ITALIAN TEACHER AWARD - DOCENTE DI CROTONE TRA I FINALISTI*

Abstract - Quando il lavoro del docente viene riconosciuto da organismi esterni, superando in tal modo l’autorefenzialità, significa che siamo su un percorso oggettivo di miglioramento e sviluppo della didattica e della formazione.

 *intervsista di Luigi A. Macrì - direttore responsabile ICTED Magazine

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Nel Liceo Classico Pitagora di Crotone lavora, in qualità di docente di storia e filosofia, la professoressa Giovanna Ripolo che si è posizionata tra i sei finalisti del premio Atlante - Italian Teacher Award, istituito da United Network EU, una NGO ufficialmente associata al DGC delle Nazioni Unite e con status consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite, i cui rappresentanti sono accreditati presso il Palazzo di Vetro dell’ONU a New York in collaborazione con “Repubblica@Scuola” e in partnership con la Varkey Foundation (la fondazione che ogni anno assegna il “Nobel” per docenti), con l’obiettivo di far conoscere, su una grande piattaforma digitale aperta al pubblico (ci sono oltre duemila progetti raccolti!), il lavoro spesso poco considerato di tanti docenti, le iniziative creative e originali come strumenti di formazione, facilitandone così la diffusione.

Cerchiamo di capire come è nata la partecipazione a questa iniziativa, la ricaduta che essa ha avuto ed avrà sugli   studenti del Liceo Classico.

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Prof.ssa Giovanna Ripolo - Docente di Storia e Filosofia

 Prof.ssa Ripolo come è nata l’idea di partecipare a questo “Atlante - Italian teacher Award”?

 Buongiorno e grazie per l’attenzione che state dedicando a questo riconoscimento. Io conoscevo già l’iniziativa   perché   pubblicizzato e veicolato anche dal Miur, ma l’idea di partecipare con uno dei progetti a cui stavo lavorando   è stata della   prof.ssa Natascia Senatore, Dirigente Scolastico del Liceo Classico Pitagora, la scuola dove insegno.   Lei sostiene e stimola   continuamente tutti noi docenti ad aprirci verso nuove metodologie e approcci alle discipline   e ne favorisce la condivisione   e disseminazione.

 E’ stata una grandissima sorpresa ritrovarmi tra i 6 finalisti di un premio cosi prestigioso che ha visto la   partecipazione di   migliaia di progetti provenienti da tutta Italia ma, allo stesso tempo, un’ennesima conferma che la   direzione intrapresa sia   quella giusta. Lo scorso anno, ad esempio, l’esperienza di didattica innovativa “PodSophia:   il podcast di filosofia, ma non   solo” è risultata finalista al Festival dell’Innovazione Scolastica.

 Tutto questo fa comprendere che l’innovazione può partire   tranquillamente dalle discipline umanistiche,     l’importante è cambiare il punto di vista. E ammetto di essere veramente orgogliosa di aver portato Crotone e la   Calabria sotto i riflettori per un’esperienza positiva e non per fatti spiacevoli come, purtroppo, spesso accade.

Quanti studenti sono stati coinvolti? Era un’iniziativa già in corso nell’attività didattica programmata oppure è stata modulata in modo specifico per la competizione?

In realtà la realizzazione dei booktrailer, nucleo fondamentale del progetto “Leggo quindi sono” con cui ho ottenuto il riconoscimento, fa parte della mia attività curricolare. Da sempre insisto sulla lettura nella mia programmazione didattica e, per stimolare ulteriormente gli studenti, ho pensato di far realizzare loro dei booktrailer, dei libri che leggono per incuriosire gli altri lettori. Da qui l’idea dei qrcode da applicare sui libri per fare in modo che tutto il lavoro potesse essere disseminato. La mia idea è quella di condividere l’idea con tutta la scuola e di coinvolgere tutte le classi nella creazione di una BibliotecAumentata.

Questo riconoscimento è stato accompagnato dal “Premio “Nuova Consapevolezza nella Scuola”, da parte dell’Amministrazione Comunale di Crotone, assegnato ai docenti che sono stati capace di trasmettere non solo il sapere e la passione per lo studio ai propri studenti ma anche di proporre buone prassi innovative. Grande è stata la soddisfazione da parte dei miei studenti che hanno visto il lavoro svolto ampiamente riconosciuto.

Premio Nuova Consapevolezza nella scuola Comune di Crotone 8.06.2022 Ripolo Giovanna Redazione

 

Secondo Lei, perché la sua attività didattica, in particolare sull’utilizzo del digitale, ha avuto questo riconoscimento? Perché possiamo definirla una best practice?

Certamente arrivare in finale e ottenere la menzione speciale per il digitale, grazie ad un progetto che parte dai libri, è sicuramente fuori dal comune.

In realtà la risposta alla sua domanda l’ho ricevuta da Riccardo Messina, Presidente dell’United Network e membro della Giuria. In un incontro avuto il giorno della premiazione a Roma al Teatro Brancaccio il 4 Maggio, mi ha spiegato che la selezione dei progetti è partita dall’originalità del progetto e dalla sua possibile replicabilità. E’ stata una grande soddisfazione apprendere in quella giornata che il mio progetto era stato notato immediatamente tra tutti quelli arrivati proprio per queste sue caratteristiche. Ecco perché credo che la più ampia condivisione possa essere utile a tutti.

Inoltre, ricevere questo premio prestigioso ha fatto accendere i riflettori sul ruolo del docente e sulla sua funzione che nel tempo è diventata sempre più complessa ma non giustamente considerata.

Certamente noi insegnati non dobbiamo chiuderci nella nostra gabbia dorata ma dobbiamo guardare i nostri studenti negli occhi. Abbiamo una funzione fondamentale, soprattutto in questo momento storico in cui i ragazzi hanno tutto ed è difficile sorprenderli e dobbiamo trovare il modo di dar loro voce. Dobbiamo cercare di fare scattare nei ragazzi la scintilla, la voglia di fare, la passione. 

 

Quali pensa siano i parametri dentro i quali deve collocarsi una efficace e proficua azione didattica che vede l’uso del digitale?

In una recente intervista mi hanno soprannominato la prof. 2.0 che insegna storia e filosofia ma la realtà è molto più semplice perché, a mio parere, l’obiettivo dell’azione educativa è quello di creare una vicinanza tra quello che i ragazzi studiano e quello che sono. Questo si può fare solo utilizzando, in un modo o nell’altro, il loro modo di vedere le cose che non è più analogico ma “digitale”.

Con questi metodi gli studenti guardano le cose da un altro punto di vista, si divertono, si sentono nella loro confort-zone e danno spazio alla loro creatività. Mi ha fatto molto piacere che una strategia innovativa che perseguo da sempre, sia stata messa in luce. La mia selezione è anche un riconoscimento per i miei colleghi che, come me, credono in quello che fanno.

Quali cambiamenti di prospettiva ritiene che siano necessari nell’usare il digitale nella quotidiana attività didattica?

Il punto di partenza, a mio parere, è quello di chiedersi il perché spesso gli studenti hanno difficoltà a stare attenti.

Le probabili risposte possono essere due: o perchè la disciplina insegnata è fuori dai loro interessi, oppure, perché la modalità con cui viene insegnata è assolutamente distante dal loro modo di essere. La verità sta sempre nel mezzo e, in questo caso, anche la risposta.  Ed è proprio da qui che bisogna partire.

La didattica tradizionale, distribuita e divisa per materie, che a loro volta sono segmentate in sequenze, una dopo l’altra, scandite sia dai programmi ministeriali che dai libri di testo, non corrisponde alle operazioni modulari del nostro cervello, ma ne sollecita solo quelle lineari.  Gli studenti di oggi vivono in una società avanzata e fortemente tecnologizzata, e le sollecitazioni modulari sono fortissime ecco perché siamo noi docenti a doverci adeguare. Se non si decide di intraprendere questa strada i rischi possibili sono: innanzitutto che la scuola appiattisca, invece di sollecitare e formare, le operazioni mentali dei nostri ragazzi; oppure che questi fuggano dalla scuola ricercando e trovando altrove alimenti più rispondenti alle loro esigenze di sviluppo/crescita e di apprendimento.

Ecco perché ritengo assolutamente necessario cambiare prospettiva e “utilizzare” il digitale come strumento per l’insegnamento di tutte le discipline.

QRCODE PROGETTO RIPOLO KR

          BOOKTRAILER "LE ASSAGGIATRICI"

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Nel diffondere questo articolo si invitano i dirigenti scolastici, i docenti ed animatori digitali che sono in linea con quanto affermato dalla prof.ssa Ripolo, a voler condividere il loro pensiero. inviando la propia disponibilità a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , affinché si possano creare quelle sinergie, su temi di innovazione didattica e di sviluppo della conoscenza, fondamentali per la Scuola di oggi e del futuro come un'attività didattica digitale adeguata ed efficace, competenze relative alle false notizie ed al controllo dei fatti, uso eccessivo della rete e rischi di dipendenza, intelligenza artificiale, ruolo e governance dei dati, etc.

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