Dipendenza dalla rete

Adulti nella rete: dal fenomeno della sextortion alle truffe amorose on line

Abstract: si è spesso portati a credere che vittime del web siano solo gli adolescenti o i preadolescenti, ma ciò non corrisponde al vero. Spesso, infatti, i c.d. nativi digitali sono molto più consapevoli nell’uso delle nuove tecnologie degli adulti che in diversi casi, come in quelli esaminati nell’articolo che segue, finiscono loro stessi nella rete….

Si è spesso portati a credere che vittime del web siano solo gli adolescenti o i preadolescenti, ma ciò non corrisponde al vero sono, infatti, in crescente aumento i casi che vedono come vittime del web soggetti adulti.

La peculiarità, infatti, non sta tanto nell’elemento dell’età, quanto nel tipo di “pericoli” in cui si cade in particolare i soggetti di età anagrafica più elevata sono, ad esempio, più frequentemente vittime di fenomeni come quello della sextortion o delle truffe amorose on line.

Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta: il fenomeno delle sextortion, cioè le estorsioni sessuali sul web, “è in ascesa” e sono molti, gli uomini più spesso delle donne, a “cadere nella rete di ricatti a sfondo sessuale su internet”.

 L’approccio è quasi sempre lo stesso: la vittima viene rintracciata e adescata su FB o su altri social network da una persona che crea un profilo falso con foto di donne o uomini avvenenti.

Dopo che tra l’adescatore e la vittima nasce un rapporto confidenziale, spesso le conversazioni si spostano su Skype ed è li che nascono situazioni intime e si sviluppa il ricatto.

Dopo l’incontro privato in webcam, la vittima viene successivamente contattata dal ricattatore con la minaccia di diffondere sui social e su youtube le foto, i video delle prestazioni erotiche tra i due qualora non venga pagata una certa somma di denaro.

Spesso le vittime sono scelte per la loro situazione familiare, economica e professionale, ad esempio un uomo sposato con figli, oppure un medico o un avvocato sembrerebbe più appetibile e sicuramente più ricattabile.

La materia può rientrare nell’ambito delle truffe on line e dei reati telematici, nonché dell’estorsione ex art. 629 c.p. tuttavia le conseguenze personali, familiari e di immagine possono essere contrastati solo prevenendo tali comportamenti ovvero con una legislazione ad hoc che valorizzi anche la collaborazione transnazionale.

Diverse, al contrario sono le tipologie di truffe di cui sono vittime le donne sul web; in tali casi più che di ricatti a sfondo sessuale si tratta di un vero e proprio furto di sentimenti oltre che, naturalmente, di danaro.

In Italia, secondo i dati diffusi dall’Associazione contro le cybertruffe online, Acta, sarebbero circa 6.000 le donne vittime di questi raggiri, mentre secondo il rapporto relativo all’anno 2018 diffuso dall’FBI, in America il fenomeno ha raggiunto degli sviluppi preoccupanti e procurato perdite alle malcapitate di circa 2 miliardi e 400 milioni di euro.

La truffa affettiva segue sempre lo stesso schema: si scelgono come vittime donne sempre molto agiate economicamente ma “vulnerabili” sentimentalmente, poiché proprio il tipo di lavoro spesso le rende troppo impegnate per avere una vita sentimentale soddisfacente.

Altrettanto ripetitivo il cliché dell’uomo ideale che si presenta sempre come un professionista affermato nel suo lavoro, spesso all’estero per motivi lavorativi, ma colto, raffinato, presente, galante, interessato a creare un legame affettivo in barba alla lontananza fisica.

Ovviamente dietro il principe azzurro si cela non una sola persona ma un’organizzazione criminale ben strutturata e organizzata (spesso africana con sede in Ghana, Nigeria o in Costa d’Avorio) che, lungi dal voler creare relazioni sentimentali, mira solo e unicamente a spillare alle malcapitate quanto più danaro possibile.

 

Alcuni truffatori, per risultare più credibili non esitano a dare prove tangibili della loro esistenza per esempio mandando fiori in occasione delle ricorrenze, foto che li ritraggono in svariati momenti della giornata o, addirittura, effettuando delle videochiamate alla vittima, ovviamente utilizzando dei complici o delle immagini manipolate.

Quanto al modus operandi anch’esso è abbastanza rituale: dopo il corteggiamento, l’innamoramento e l’evolversi della relazione “sentimentale”, inizia la richiesta di danaro sotto forma di prestito, incasso di assegni internazionali, anticipo di somme che naturalmente verranno al più presto restituite.

Difendersi da questi criminali è tutt’altro che semplice poiché quest’ultimi sono abituati a fare breccia su leve emotive importanti e vengono scoperti dalle malcapitate, in molti casi, quando orami il danno è già fatto.

Tantissimi i casi di truffe amorose on line che hanno visto come vittime personaggi noti del mondo dello spettacolo e dello sport, a conferma della facilità con cui si può cedere in questi perversi tranelli sentimentali.

Da non trascurare, infine, il versante vittimologico, che con rifermento a tali fenomeni risulta particolarmente complesso: la vittima delle truffe affettive, infatti, si sente umiliata e delusa per ciò che ha subito oltre, ovviamente, a sentirti devastata per la “fine” di quella che riteneva una relazione sentimentale vera e propria.

Ciò fa nascere un senso di vergogna e paura che in molti casi prelude a veri e propri casi di depressione, importante, pertanto, fare capire alla vittima che non è sola, che non è certamente lei a doversi vergognare, che non va giudicata e ciò per evitare il pericolo di vittimizzazione secondaria, o victim blaming, già analizzato con riferimento ad altri fenomeni come ad esempio nei casi di porn revenge.

Ovviamente in tali circostanze può invocarsi la tutela giuridica previste in materia di truffa, tuttavia anche in questo, come in altri pericoli finora visti, la via preferibile resta quella della prevenzione che passa soprattutto attraverso la conoscenza di questi meccanismi criminali.

E questo principalmente per salvare il cuore, prima ancora del portafogli

A cura di Dott.ssa Claudia Ambrosio – Criminologa

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