Sicurezza Informatica

Scandalo Pegaso e spyware di Luigi A. Macrì

Scandalo Pegaso e spyware di Luigi A. Macrì

Questa estate è scoppiato lo scandalo Pegaso che ha visto l’utilizzo da parte di governi di strumenti di spyware. Tutto è nato da un’inchiesta di Amnesty International e Forbidden Stories che ha rivelato come i sistemi di sorveglianza che l’azienda israeliana NSO ha distribuito a diversi governi del mondo per azioni contro il terrorismo siano stati in realtà utilizzati anche per spiare attivisti, giornalisti, dirigenti d’azienda ed altre figure considerate scomode. Migliaia di numeri di telefono, tra cui quelli di decine di giornalisti delle principali testate mondiali, sono stati spiati da governi autoritari quali Arabia Saudita, Ruanda e Ungheria.

L’Unione Europea e le Nazioni Unite hanno alzato la voce contro i governi coinvolti nello scandalo.

Il Commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha auspicato che vengano scoperti e portati davanti al giudice i responsabili di questo scandalo:Qualsiasi indicazione che tale violazione della privacy si sia effettivamente verificata deve essere approfonditamente indagata e tutti i responsabili di una possibile violazione devono essere assicurati alla giustizia. Questa è, ovviamente, responsabilità di ogni singolo stato membro dell'UE, e mi aspetto che nel caso di Pegasus, le autorità competenti esamineranno a fondo le accuse e ristabiliranno la fiducia

Diventa sempre più urgente predisporre una legge europea contro gli spyware per una maggiore tutela della privacy di tutti i cittadini. Inoltre, Reynders, nel suo discorso al Parlamento europeo, nell’affermare che l’Ungheria è uno dei paesi più coinvolti nello scandalo Pegaso, ha sottolineato che l’Unione europea sta seguendo un’indagine dell’autorità di protezione dati di Budapest sull’utilizzo da parte del presidente Viktor Orbán del malware israeliano per sorvegliare giornalisti e membri dell’opposizione.

La commissaria delle Nazioni Uniti per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha chiesto una moratoria sulle vendite e sull’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale come gli spyware che spesso sfuggono al controllo delle autorità.

Anche sul tema dell’intelligenza artificiale è in concorso un dibattito serrato che mette in evidenza aspetti indubbiamente positivi contrapposti ad altri certamente discutibili. Bachelet ha inoltre affermato che “l’intelligenza artificiale può essere una forza positiva che aiuta le società a superare alcune delle grandi sfide del presente. Ma le tecnologie di intelligenza artificiale possono aver effetti negativi, persino catastrofici, se vengono utilizzate senza tenere in sufficiente considerazione il modo in cui influiscono sui diritti umani delle persone.”

24/09/2021

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Luigi A. Macrì