Scienze ed altri saperi

Aspetti neurobiologici della dipendenza da internet

Aspetti neurobiologici della dipendenza da internet

La dipendenza da Internet può essere correlata con alterazioni dell’integrità del cervello? Vista la diffusione sempre crescente dell’uso eccessivo e “patologico” della rete, soprattutto tra gli adolescenti, diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo, stanno indagando sulla possibilità di cambiamenti strutturali e funzionali del cervello associati a tale abuso. I risultati che stanno emergendo sembrano confermarlo e non sono, quindi, certamente incoraggianti. Ci soffermeremo su due studi che risultano particolarmente interessanti ed in qualche modo decisivi nel confortare l’ipotesi di partenza. Il primo arriva dalla Cina, condotto da Lin F e altri,1 ed ha messo in evidenza la perdita di integrità della sostanza bianca in soggetti con disturbo da dipendenza da internet.

Per tale studio i ricercatori hanno utilizzato il Tensore di Diffusione, una tecnica di risonanza magnetica non invasiva, che indaga sulla diffusione delle molecole d’acqua nel cervello, in particolare nella sostanza bianca. Quest’ultima è costituita da fasci di fibre e comprende gli assoni dei neuroni ricoperti da mielina.

Diciassette soggetti con diagnosi di dipendenza da internet di età compresa tra 14 ei 24 anni e 16 soggetti controllo, cioè non dipendenti, di età compresa tra 15 e 24 anni, hanno partecipato a questo studio. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a sei questionari differenti per valutare l’eventuale dipendenza dalla rete.

I risultati hanno reso evidente che i soggetti con dipendenza da internet mostrano una ridotta diffusione delle molecole d’acqua nella sostanza bianca rispetto ai soggetti non dipendenti. Tutto ciò è indice di una non integrità delle fibre in diverse aree del cervello quali l’area orbito-frontale, la corteccia cingolata anteriore, le fibre commessurali del corpo calloso, la capsula interna ed esterna. Inoltre, il deficit d’integrità è stato più alto nei soggetti con una maggiore dipendenza da Internet.

Nell’immagine viene evidenziato in rosso una delle aree dove risulta ridotta l’integrità della sostanza bianca.

Considerando la corteccia orbito-frontale, questa è legata alla capacità di controllo di alcuni aspetti della personalità e alla capacità decisionale. La corteccia cingolata anteriore ha funzioni nel controllo cognitivo e nell’elaborazione emotiva, nell’empatia e nel controllo degli impulsi. Quindi, alterazioni di queste aree del cervello potrebbero essere messe in relazione con i sintomi e i comportamenti, ormai descritti ampiamente in letteratura, presenti nei soggetti dipendenti da internet. Ma ciò che risulta allarmante è che diversi studi sempre condotti con la stessa tecnica di risonanza magnetica, hanno dimostrato come soggetti dipendenti da alcool, da cocaina o da eroina evidenziano anomalie nell’integrità della sostanza bianca proprio nella corteccia orbito-frontale e nella corteccia cingolata anteriore2,3,4,.

I dati prodotti dai ricercatori cinesi sono preliminari e, ovviamente, lasciano spazio ad un percorso che conduca ad ulteriori e più decisivi risultati; deve essere accertato, per fare un esempio, se la ridotta integrità della sostanza bianca sia dovuta all’uso eccessivo di internet ovvero sia alla base dello sviluppo della dipendenza. Un altro limite importante è il ridotto numero di soggetti in esame, ed è quindi auspicabile il ricorso ad un campione più numeroso.

Un secondo studio, pubblicato su Journal of Biomedicine and Biotechnology, è stato condotto da un gruppo di ricercatori coreani che hanno focalizzato la loro ricerca sul trasportatore della dopamina (DAT) nel sistema nervoso centrale a livello dello striato5. Lo studio ha coinvolto cinque soggetti con dipendenza da internet e nove controlli.

La dopamina è un neurotrasmettitore cioè una molecola che media la trasmissione degli impulsi tra i neuroni. Essa svolge importanti funzioni a livello cerebrale infatti ha un ruolo nel comportamento, nella regolazione dell’umore, nella sensazione di euforia, nel sentimento di punizione e di soddisfazione ecc.

La dopamina viene rilasciata nello spazio sinaptico dal neurone presinaptico, e agisce legandosi al suo recettore presente sulla membrana del neurone postsinaptico scatenando una risposta. La dopamina viene poi ricaptata dal trasportatore della dopamina (DAT) presente sulla membrana del neurone presinaptico. Questo processo di ricaptazione è fondamentale per porre fine all’eccitamento del neurone postsinaptico.

Gli studi dei ricercatori coreani hanno evidenziato un livello di espressione diminuito di DAT nei soggetti dipendenti da Intenet. Questo causa una elevata concentrazione di dopamina nella zona sinaptica a cui si associa un aumento dell’euforia e del senso di gratificazione. I livelli di DAT sono alterati anche in soggetti dipendenti da cocaina6. Tuttavia, elevate concentrazioni di questo neurotrasmettitore nello spazio sinaptico, come dimostrano dati in letteratura, causano danni ai neuroni dopaminergici. In poche parole a lungo andare i neuroni di degradano perché sovraeccitati.

 L’uso della rete che quotidianamente ci permette di spalancare gli occhi sul mondo e ci arricchisce di conoscenze, nasconde delle insidie da non sottovalutare. Ciò che costatiamo ogni giorno empiricamente, cioè l’utilizzo quantitativamente e qualitativamente scorretto di internet accompagnato da manifestazioni come apatia o scarsa tendenza relazionale o addirittura isolamento dalla realtà, sembrano essere sempre più confermati e sempre meglio giustificati dalla ricerca scientifica.

Antonella Loiacono

Riferimenti Bibliografici

  1. Lin F, Zhou Y, Du Y, Qin L, Zhao Z, Xu J, Lei H. Abnormal White Matter Integrity in Adolescents with Internet Addiction Disorder: A Tract-Based Spatial Statistics Study. PLoSOne. 2012;7(1):e 30253. doi: 10.1371/journal.pone.0030253. Epub 2012 Jan 11.
  2. Harris GJ, Jaffin SK, Hodge SM, Kennedy D, Caviness VS, et al. (2008) Frontal white matter and cingulum diffusion tensor imaging deficits in alcoholism. Alcohol Clin Exp Res 32: 1001–1013.
  3. Romero MJ, Asensio S, Palau C, Sanchez A, Romero FJ (2010) Cocaine addiction: diffusion tensor imaging study of the inferior frontal and anterior cingulate white matter. Psychiatry Res 181: 57–63.
  4. Liu H, Li L, Hao Y, Cao D, Xu L, et al. Disrupted white matter integrity in heroin dependence: a controlled study utilizing diffusion tensor imaging. Am J DrugAlcoholAbuse. 2008;34:562–575.

    5. Hou H, Jia S, Hu S, et al. Reduced Striatal Dopamine Transporters in People with Internet Addiction Disorder.           Journal of Biomedicine and Biotechnology. Volume 2012, Article ID 854524, 5 pages

  1. Crits-Christoph P, Newberg A, Wintering N et al. Dopamine transporter levels in cocaine dependent subjects. Drug Alcohol Depend. 2008. Nov 1;98 (1-2):70-76

RIFERIMENTI

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