Scienze ed altri saperi

L'informazione tra scienza, tecnologia e arte

L'informazione tra scienza, tecnologia e arte

Dopo le tre avanguardie storiche, futurismo dadaismo e surrealismo, il racconto artistico dell'innovazione ha perso da tempo non solo definitivamente il suo statuto di rappresentare un qualsiasi universo che sia oggettivo per tutti, ma ha anche accantonato parte della singolarità di alcuni fenomeni ottici, fisici o psichici unici, per far emergere meglio i tanti universi che si relazionano  in un hic et nunc (qui ed ora) attraverso i nuovi valori dinamici, linguistici e cognitivi che sono ormai raccordati in modo relativo alle scelte che fa un osservatore o un narratore-artista.

L'artista, in effetti, dall'inizio del Novecento dopo aver messo in discussione la tecnica della rappresentazione, ha ravvisato limiti anche nei suoi strumenti del rappresentare, e con essi ha sollevato dubbi sul modello del suo narrare per mezzo sia dell'espressione e sia della propria tecnica artistica, fino a gettare ombre sui fondamenti del suo stesso linguaggio.

Non a caso, nel secolo scorso, alcuni critici posero l'esperienza a fondamento dell'artistico (John Dewey), e da allora (1934), la stessa arte non ebbe più fondamento solo nella memoria di un'origine che andava ricercata dentro l'uomo; ma come aveva specificato meglio un altro filosofo europeo poco prima di quegli anni (1921), nel suo "Tractatus Logico-Philosophicus”, qualsiasi origine va ricercata nei modelli logico-linguistici che ogni singolo artista (e non) decide di utilizzare per raccontare gli eventi nei limiti del proprio mondo (Ludwig Wittgenstein). L'arte in qualche modo venne accomunata al linguaggio e alla rappresentazione attraverso modelli.

La scienza e la tecnica nel frattempo grazie ad Albert Einstein, a partire dal 1905 avevano già iniziato a porre le basi per formalizzare un nuovo linguaggio e con esso emerse un nuovo modo di "sentire", "vedere" e "conoscere" gli eventi e analizzare i fenomeni... in "modo relativo". Tra l'altro egli ebbe bisogno dell'ausilio di calcoli logico-matematici per correggere alcune imperfezioni di credenze sulla visione, come ad esempio successe con l'affermarsi della curvatura dello spazio-tempo cosmico, rispetto a una visione geometrica di rette euclidee applicata all'osservazione degli eventi cosmici. Non a caso le sue osservazioni si dimostrarono veritieri nel 1919, dopo che ebbe pubblicato i calcoli sulla relatività generale nel 1915.

Un nuovo rapporto si può dire che si era instaurato tra ricerca e osservazione scientifica e alcuni dispositivi di calcolo logico-matematici. Da allora furono costruiti sempre migliori e maggiori strumenti tecnici, o dispositivi, per osservare, come in questo caso, il cosmo. Ad esempio si sono costruiti dei dispositivi sensoriali per osservazioni telescopiche a radiazioni e a onde che apportano automaticamente gli aggiustamenti strutturali alle informazioni che giungono dai miliardi e miliardi di galassie di cui si crede oggi siano costellate le calotte celesti. L'occhio umano che osserva trova aiuto nei calcoli e nelle informazioni che provengono da radiazioni.

La grande rivoluzione scientifica einsteiniana è stata quella di aver collocato l'osservatore al centro della sua osservazione e con gli strumenti che egli utilizza nel suo ambiente di sperimentazione. Ecco che la relatività implicitamente riferisce non solo l'osservazione sperimentale ma anche i modelli che uno scienziato ha scelto per la sua osservazione scientifica. Queste scelte avvengono anche nel racconto artistico coevo.

Quello che qui si tenta di evidenziare solo per cenni è in che modo e come il sistema di conoscenze e di cognizioni finora acquisito dall'uomo si sta modificando grazie all'utilizzo del sistema delle informazioni (Teoria dell'informazione, Claude Shannon, 1948) e in che modo questo nuovo modo di relazionarsi con l'ambiente vicino e lontano ha inciso nella produzione di una nuova visione, utilizzando un nuovo linguaggio scientifico che ha inevitabilmente prodotto anche nuove forme d'arte.

L'utilizzare il bit, ovvero l'unità di misura dell'informazione nel linguaggio informatico, non è per il nostro sistema cognitivo solo un nuovo modello che velocizza la comunicazione. Esso presuppone, invece, almeno un nuovo modello di cosmo in cui accadono i fenomeni dello spazio-tempo; questi fenomeni poi possono essere osservati sia come eventi energetici e sia come strutture di masse organiche. Decidere di seguire un modello di osservazione fa escludere per ora l'altro. Inoltre, noi dobbiamo anche comprendere  il racconto dell' "artista" che ricorre ai nuovi strumenti di racconto dell'osservazione e della percezione dello spazio-tempo, del mondo subatomico, o dell'informazione genetica, etc.
Comunque l'artista utilizzando i nuovi dispositivi o i nuovi materiali assemblati da altri dispositivi può raccontare o argomentare artisticamente e contestualmente il proprio "sentire" i fenomeni di una nuova scienza fisica e psichica. Molti di noi critici credono che in questo consiste la produzione di una nuova forma d'arte. Essa deve necessariamente coinvolgere oltre che gli studi scientifici di base, anche gli studi fisiologici di quelli che oggi consideriamo sistemi biologici viventi (tra cui annoveriamo il sistema attuale umano) e in futuro anche quelli assemblati con il silice o la robotica.

Mario Costa qualche decennio fa auspicava che anche nell'arte fossero poste le seguenti distinzioni: arte della tecnica, arte della tecnologia e arte delle neotecnologie. All'arte della tecnica egli faceva corrispondere tutta quell'arte del passato e contemporanea che utilizza le tradizionali tecniche della composizione, come pennello e colori per i pittori, o martello e scalpello per gli scultori etc. All'arte della tecnologia egli faceva risalire l'utilizzo di dispositivi che consentivano nuove forme espressive artistiche, come ad esempio il dispositivo della macchina fotografica per l'arte della fotografia, o la cinepresa con la pellicola a impressione per l'arte cinematografica. All'arte neotecnologica, invece, appartengono tutti quei dispositivi di calcolo automatico che permettono di far stimolare e interessare la nostra attenzione per ricevere o scambiare informazioni nel nuovo universo telematico, dove tutto è traducibile nel linguaggio dei bit d'informazione.

Per quest'ultima forma d'arte tecnologica Costa ha anche auspicato di modificare il termine artista in "operatore estetico"; proprio per evidenziare quella frattura tra i vari modelli espressivi delle diverse forme di arti. A questo acuto autore, però, manca il collegamento coi cambiamenti linguistici fisici e cognitivi legati all'evoluzione scientifica e tecnica che ha attraversato tutto il Novecento, perché egli ha come fine l'affermazione di alcune locuzioni come "estetica della comunicazione", "sublime tecnologico", "blocco comunicante", "estetica del flusso" e la più recente "esternalizzazione tecnologica". È come se egli volesse ancora filosofeggiare "concettualmente" e non entrare nella struttura "comunicativa nuova" dove i messaggi sono considerati input o stimoli relativi, e per giunta mettono in connessione modelli cerebrali. Sono questi elementi nuovi che hanno indotto molti studiosi ad affermare che è in atto una evoluzione dell'umano senza precedenti.

Per questo motivo, anche il termine "estetica della comunicazione" a mio giudizio è ancora poco corrispondente alle trasformazioni in atto, in quanto il "sentire" che si sta affermando attraverso stimoli sensoriali (o informazioni) raccolti da dispositivi di calcolo (come lo sono ad esempio i modem e il computer) trova i fondamenti in un linguaggio formalizzato attraverso l'elettricità, o la radiazione luminosa o i "quantum" di calore (etc.) del tutto nuovi, e che si trasmettono con canali, e che sono tutti traducibili nel linguaggio di calcolo informatico o dell'informazione grazie a dei dispositivi. Vi è anche una teoria in merito che si chiama dell'informazione, e che non solo studia i vari linguaggi informatici, ma ha prodotto da tempo una psicologia (Marvin Minsky, Sherry Turkle); inoltre, è risaputo, che per ogni campo scientifico innovativo diverso vi è un'unità di misura dell'informazione.

Ricordiamo, poi, che questa differenza nell'universo dell'artistico è stata lucidamente posta fin dal 1992 da un altro estetologo scomparso non molto tempo fa, Dino Formaggio.
Ciò che però conta, al di là di disquisizioni meramente teoriche, è che l'arte e la scienza possono essere riunificate in un unico modello sperimentale grazie all'informazione.
Dapprima va compreso però come il "sentire" artistico e l'osservare scientifico sono formalizzati o tradotti e trasmessi nel linguaggio dei messaggi-stimoli (Kurt Gödel, 1931).
Questo nuovo linguaggio è formalizzato solo successivamente con immagini e con concetti, ma prima ci sono i calcoli e la formalizzazione linguistica in imput energetici che comunemente chiamiamo informazioni o  stimoli. Per trasmettere questi linguaggi, come ho ricordato poc'anzi, si può utilizzare ad esempio la luce, l'energia elettrica, il calore o qualsiasi altro elemento conduttore che può far da tramite per il pass aggio di informazione. In questi codici l'uomo può tradurre anche qualsiasi messaggio scritto nel codice del linguaggio verbale o visivo umano.

Fu il filosofo, logico e matematico Kurt Gödel che nel 1931 pose le basi per gli attuali dispositivi di calcolo con cui oggi traduciamo calcoli logici in stimoli e poi anche in suoni, in immagini visive e in racconti recepiti dai nostri cinque sensi umani.
L'arte digitale, che include dalla computer art, alla web art, alla digital imaging, alla electronic literature, alla computer poetry, alla net art, alla musica elettronica, alla pixel art, etc., semplificando, non è altro che un arte che permette l'utilizzo dei dispositivi d'informazione per inviare messaggi di artisti o di operatori estetici.
Si abbia cognizione sempre, perciò,  che tutti i messaggi artistici nell'universo dell'informazione configurano relazioni in un ambiente relativo e in modo dinamico, e raramente vogliono rappresentare qualcosa ... (se non informare su quella evoluzione di relazioni che si produce e interagisce in un ambiente e che può essere presentata come una storia relativa perché emersa e recepita da un punto di vista da parte di un un osservatore che nel momento del rilevamento ha ricevuto le informazioni in un preciso luogo dello spazio-tempo).

Inoltre, il messaggio contenuto in un'informazione permette a un destinatario a cui giunge lo stimolo, di configurare relazioni dinamiche in movimento, mentre la rappresentazione rimane sul fondo, come un'organizzazione di un superato modo di procedere attraverso un simbolo, una figura, una immagine che ancora oggi per alcuni trasmette un messaggio universale.

Giuseppe Siano - Teorico dell’Arte

Note Bibliografiche

  • Einstein, L’elettrodinamica dei corpi in movimento, Elektrodynamik bewegter Korper, Annalen der Physik, 17, 891-921 (1905). Traduzione di  Antoci.[Annalen der Physik] 1905. Sul sito internet è scaricabile la traduzione al seguente indirizzo https://paginedinatura.wordpress.com/2013/05/27/la-relativita-negli-articoli-originali-tradotti/
  • Einstein, Un punto di vista euristico relativo alla generazione e trasformazione della luce -Il testo tradotto in italiano di Albert Einstein, Emissione e trasformazione della luce, da un punto di vista euristico, è tratto da Teoria dei quanti di Luce, Edizioni Newton Compton, 1976. Einstein, nel lavoro del 1905, che gli permise di ricevere il Premio Nobel per la fisica nel 1921, fornisce una spiegazione dei fatti sperimentali partendo dal principio che la radiazione incidente possiede energia quantizzata. Infatti, i fotoni che arrivano sul metallo cedono energia agli elettroni dello strato superficiale del solido; gli elettroni acquisiscono così l’energia necessaria per rompere il legame; in questo senso l’ipotesi più semplice è che il fotone ceda all’elettrone tutta l’energia in suo possesso. A questo punto, secondo Einstein, l’elettrone spenderà parte dell’energia per rompere il legame e parte incrementerà la sua energia cinetica che gli permetterà di arrivare in superficie e abbandonare il solido; da qui si può capire che saranno gli elettroni eccitati più vicini alla superficie ad avere la massima velocità normale alla stessa. Egli conclude che (1) l’energia degli elettroni uscenti sarà indipendente dall’intensità della luce emettente e anzi dipenderà dalla sua frequenza; e (2) che sarà il numero di elettroni uscenti a dipendere dall’intensità della radiazione.
  • Einstein, (Über die von der molekularkinetischen Theorie der Wärme geforderte Bewegung von in ruhenden Flüssigkeiten suspendierten Teilchen, articolo — Sulla teoria cinetico-molecolare del calore dovuta al movimento di particelle sospese in liquidi a riposo) [Annalen der Physik] 1905.
  • Einstein,  I fondamenti della Teoria della relatività generale, Die Grundlage der allgemeinen Relativitatstheorie, Annalen der Physik, 49, 769 (1916). Traduzione di S. Antoci.Sul sito internet è scaricabile la traduzione al seguente indirizzo:

          https://paginedinatura.wordpress.com/2013/05/27/la-relativita-negli-articoli-originali-tradotti/

  • Dewey, L'arte come esperienza, Firenze, La Nuova Italia, 1951. (1934)
  • Wittgenstein, Tractatus Logico-Philosophicus, trad. it. a cura di A.G. Conte,  Torino, Einaudi, 1989.
  • E. Shannon, A Mathematical Theory of Communication, Bell System Tecnica Journal, vol. 27, pp. 379–423 (luglio), 623–656 (ottobre), 1948. ripubblicato e ampliato insieme a Weaver, C. E. Shannon e Warren Weaver, The Mathematical Theory of Communication, Università dell’Illinois urbana Champaign, 1949; trad. it.: La teoria matematica delle comunicazioni, Milano, Etas Kompass, 1971.
  • Gödel, Über formal unentscheidbare Sätze der Principia Mathematica und verwandter Systeme, «Monatshefte für Mathematik und Physik», vol. 38, 1931, sta in Opere, vol. 1 (1929-1936), Torino, Bollati Boringhieri, 1999.
  • Costa, Dimenticare l'arte. Nuovi orientamenti nella teoria e nella sperimentazione estetica, Milano, Franco Angeli, 2005, Id, Arte contemporanea ed estetica del flusso, Vercelli, Mercurio Edizioni, 2010.
  • Più che di una psicologia le opere di M. Minsky sono caratterizzate da una vera e propria teoria sulla struttura mentale e sulla sull’organizzazione del pensiero nell’uomo e nelle macchine. Segnalo solo il suo libro più famoso La società della mente, Milano, Adelphi, 1989.
  • Turkle, segnalo solo il testo più famoso della psicologa americana, che collega le teorie psicoanalitiche all’uomo tecnologico, La vita sullo schermo, Apogeo Education, 2013
  • Formaggio, La «morte dell'arte» e l'Estetica, Bologna, il Mulino, 1983

RIFERIMENTI

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