Editoriali

“La tecnologia dirotta la nostra mente”

“La tecnologia dirotta la nostra mente”

Da più parti arrivano forti segnali e preoccupazioni sul fatto che la tecnologia stia “dirottando le nostre menti”.

Le aziende di tecnologia alimentate da pubblicità sono intrappolate in una gara, sempre più pressante, per avere la nostra attenzione.

Noi, come individui possiamo provare a utilizzare i nostri dispositivi in modo più responsabile; ma è solo la nostra forza di volontà contro centinaia, se non migliaia, di ingegneri e tecnici informatici che sono pagati per farci stare incollati allo schermo.

Ad esempio, Youtube parte con i video per fare in modo che l’utente non lasci l’attività di visione continua, Facebook fa partire i video al solo nostro scorrere della pagina, etc. .

Questi, come tante altre app e software che gratuitamente troviamo on line ai quali, per poter utilizzarle, permettiamo l’accesso a nostre informazioni personali, non sono strumenti neutri ma sono parte di un sistema strutturato per tenerci agganciati on line il più possibile.

La continua emersione di problematiche riguardanti le dipendenze dall’uso delle tecnologie dipende anche da questi grandi cambiamenti: cambia il tessuto della società nel suo complesso, cambia il quadro mondiale politico ed economico e, soprattutto, stanno cambiando i nostri figli, i nostri studenti, le loro menti ed il modo di apprendere ed elaborare i diversi contenuti. La risposta non è certamente demonizzare la tecnologia bensì cercare di cambiare l'industria tecnologica per mettere in primo luogo i nostri migliori interessi e quelli dei bambini e degli adolescenti. A questo dobbiamo aggiungere la necessità di una solida cultura digitale che ci conduce ad un uso consapevole dei diversi dispositivi.

Ictedmagazine intende occuparsi di questi temi.

Questo è un progetto già attivo negli Stati Uniti e in molte altre nazioni.

La vostra disponibilità e il vostro sostegno ad aiutare questo difficile lavoro è per noi molto importante.

Vi invitiamo a voler contribuire, ognuno per le proprie competenze, a diffondere un uso sempre più consapevole delle tecnologie.

Luigi A. Macrì

www.ictedmagazine.com

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Luigi A. Macrì