Robotica educativa

Chirurgia robotica: Da Vinci® XI HD - ultima frontiera mini-invasiva

Abstract - Un approccio, tecnologicamente avanzato, che consente di praticare un intervento chirurgico, manovrando a distanza un robot, che riproduce il gesto chirurgico con altissimi livelli di accuratezza.

 

L’avvento della robotica e dell’intelligenza artificiale in sala operatoria, ha determinato, specie nell’ultimo decennio, una vera e propria rivoluzione della chirurgia tradizionale, consentendo di potenziare le tecniche laparoscopiche mininvasive, con un particolare tipo di pratica chirurgica, che rappresenta l’ultima frontiera della chirurgia di precisione: la chirurgia robotica o Robotic Assisted Surgery.

Si tratta di un approccio tecnologicamente avanzato, che permette all'operatore di praticare un intervento chirurgico, manovrando a distanza un robot, capace di riprodurre e miniaturizzare i movimenti della mano umana all’interno delle cavità corporee, con innumerevoli benefici pre, intra, e post-operatori, sia per il paziente che dal punto di vista clinico.

Attualmente l’unica tecnologia disponibile per accedere ad una reale chirurgia robotica è rappresentata dal sistema robotico Da Vinci, nome volto a celebrare lo scienziato italiano, i cui studi sull’anatomia effettuati nel 1400 possono essere considerati alla base della progettazione del primo robot conosciuto della Storia.

La  prima versione del Robot Da Vinci, come sistema robotico per la chirurgia, è stata lanciata sul mercato nel 1999 dalla Intuitive Surgical Inc., azienda leader mondiale nella tecnologia della chirurgia robotica mininvasiva, con approvazione da parte della FDA nell’anno successivo per la chirurgia generale e più tardi anche per la chirurgia toracica, cardiaca, vascolare, urologica, ginecologica e otorinolaringoiatrica. Nell’arco di 15 anni la Intuitive Surgical Inc. ha ulteriormente potenziato la tecnologia del Da Vinci, fino ad arrivare a un modello evoluto di quarta generazione nel 2014: il  Da Vinci® XI HD.

 

Da Vinci® XI HD: com’è fatto?

 

Il Da Vinci® XI HD costituisce la piattaforma più evoluta per la chirurgia robotica mininvasiva, in grado di offrire una visione tridimensionale immersiva del campo operatorio potenziando fino a 10 volte la normale visione dell’occhio umano, oltre a favorire una maggiore facilità di accesso alle anatomie più complesse, una precisione superiore e una diminuzione del tempo di degenza, degli effetti collaterali e del rischio clinico. Il robot non è autonomo nell’esecuzione delle operazioni, ma è sempre guidato da un chirurgo, che fisicamente presiede una workstation lontano dal campo operatorio, dotata di monitor e comandi, dalla quale muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti nelle cavità corporee attraverso piccole incisioni.

Il sistema chirurgico Da Vinci® XI HD è costituito da tre componenti principali:

 

  • Console chirurgica: costituisce il centro di controllo, posizionato lontano dal campo sterile, attraverso cui il chirurgo opera per mezzo di due manipolatori, simili a joystick, e di pedali che guidano la strumentazione, osservando il campo operatorio tramite il monitor dell'endoscopio 3D.

 

  • Carrello paziente: costituisce l’unità operativa del sistema da Vinci e si compone di quattro bracci mobili e interscambiabili, supportati da un sistema di fibre ottiche. Sui bracci dei robot sono installati gli strumenti Endowrist, dotati di un polso in grado di compiere una rotazione di quasi 360°, nonché progettati con sette gradi di movimento, raggio di gran lunga superiore rispetto a quello del polso umano.

 

  • Carrello visione: contiene l'unità centrale di elaborazione dell’immagine, oltre ad essere sede delle principali fonti di energia per il controllo della emostasi.

 

 Applicazioni chirurgiche e vantaggi

 

Benché la chirurgia robotica trovi impiego in diversi ambiti di applicazione chirurgica, la branca che più di tutte attualmente beneficia di tale pratica innovativa è l’urologia, specie quella oncologica. Grazie alla visione tridimensionale ad alta definizione e alla possibilità di utilizzare strumenti miniaturizzati con un’ampia gamma di movimenti, è possibile eseguire operazioni molto delicate con estrema precisione, tutelando le fibre nervose che controllano la continenza e l’erezione. In tale ambito, una delle procedure più eseguite con il robot da Vinci è la prostatectomia radicale, che prevede la rimozione totale di prostata, vescicole seminali e linfonodi loco-regionali in pazienti affetti da cancro alla prostata.

Per quanto riguarda più in generale i vantaggi della chirurgia robotica, essi sono significativi sia per il paziente, grazie alle piccole incisioni e alla riduzione del traumatismo tissutale, con conseguente minor sanguinamento, riduzione del dolore post-operatorio e dei tempi di recupero delle normali attività, sia dal punto di vista clinico, per l’aumento della precisione delle prestazioni, che per la riduzione del rischio. Per il chirurgo, inoltre, è vantaggiosa la posizione più comoda, rispetto a quella assunta di solito durante l’operazione chirurgica, con una notevole riduzione della tensione muscolare, aspetto fondamentale, soprattutto durante interventi molto lunghi, che consente di mantenere un’attenzione maggiore durante tutte le fasi della procedura.

 

Chirurgia robotica in Italia

 

Ad oggi in Italia risultano installate ben oltre 100 piattaforme robotiche Da Vinci, con la presenza di almeno una postazione in ciascuna regione e maggiore prevalenza nel Centro-Nord, numero che ha consentito al nostro Paese di attestarsi come leader europeo nell’utilizzo della chirurgia robotica. Sul podio europeo, al fianco del nostro Paese, vi è anche la Francia, seguita da Germania e Gran Bretagna. Mentre nel mondo, a precederla,  vi sono soltanto gli Stati Uniti e il Giappone. Per quanto concerne la frequenza con cui si ricorre alla chirurgia robotica, osservando l’andamento dei casi di utilizzo negli ultimi anni, notiamo una notevole crescita, basti pensare che dal 2013, anno in cui si erano registrati circa 10.000 interventi, il numero si è poi raddoppiato nel 2018, continuando a crescere con costanza fino ad oggi. Le applicazioni in ambito urologico costituiscono circa il 70 % dei casi registrati; a seguire, con percentuali più basse, troviamo la chirurgia generale e toracica, la ginecologia e l’otorinolaringoiatria.

In Italia la tecnologia Da Vinci è distribuita da Ab medica s.p.a., azienda italiana  leader nella produzione e nella distribuzione di tecnologie medicali avanzate, nonché di sistemi di chirurgia robotica.

 

Fonti e approfondimenti:

        https://www.abmedica.it

  • PubMed Central®

        https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6193435/

 

 

 Cristiana Rizzuto

Ingegnere Biomedico di Presidio presso Ospedale Maggiore di Bologna

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