IL WEB 2.0 E IL CLOUDING - Google... più che un motore di ricerca -

IL WEB 2.0 E IL CLOUDING - Google... più che un motore di ricerca -

Didattica e Tecnologie Visite: 2189

Il Web affermatosi attraverso la diffusione di una significativa “base installata” di utenti si propone oggi come una piattaforma nuova e concettualmente diversa, basata su presupposti e fondamenti diversi da quella di Microsoft, per cui la piattaforma Web è basata su protocolli “aperti” e sull’affermazione del miglior standard e modello di sviluppo attraverso un processo di selezione naturale. Tutto ciò è dovuto grazie a fattori come:

Ciò che è accaduto è veramente interessante: l’organismo digitale mondiale, questa rete neurale collettiva che ci lega tutti, ha sviluppato un’alternativa virale a quell’organismo simbiotico (Microsoft) che vive da anni al suo interno, e dell’organismo digitale si nutre. Chiaramente questo non deve portare uno sconvolgimento totale tale da pensare che si affermi il regime dittatoriale del modello online tenendo a bada il modello offline, anche perché sono ancora troppe le occasioni in cui non disponiamo di un cavo di rete o di un accesso wireless.

Una mia presentazione sul WEB 2.0 THE WEB AS A PLATFORM 

(cliccare sull'immagine)

Quindi Google non è più solo un motore di ricerca, ma anche il leader di mercato per la fornitura di servizi applicativi, integrati, su piattaforma Web di CLOUDING che hanno progressivamente sostituito le applicazioni che girano in locale sui PC.

Google ha in questo il vantaggio di:

Google Drive: strumento per la SCUOLA 2.0

Google, grazie ai suoi variegati servizi Google Drive, ha anticipato le esigenze e soprattutto le innovazioni, facendo tendenza nel mondo digitale. È diventato ormai parte integrante non solo della nostra cultura, ma anche del nostro modo di ricostruire e percepire la realtà, dalla più vicina alla più distante. Rappresenta un mezzo di conoscenza, una biblioteca universale sempre alla portata di tutti, ma anche una memoria collettiva fatta di immagini, testi, audio e video, che riflettono anche tante storie singole e comuni.

Google fa parte a tutti gli effetti dell’immaginario collettivo e dell’acquisito potere di disporre delle conoscenze nel momento esatto in cui esse servono, in ogni caso e in ogni occasione. La ricostruzione dinamica delle conoscenze è unica per il ricercatore nelle sue tante forme di espressioni multimodali.

La diversificazione e la gratuità dei servizi che ha posto in essere Google ha permesso la fidelizzazione di milioni di utenti in tutto il mondo, grazie anche alla loro indubbia qualità.

La prospettiva che si delinea è rivolta in particolar modo al mondo della scuola, il cui sistema educativo deve sempre più rispondere alle richieste espresse da una società tecnologica in continua mutazione, in cui connessione, interazione e condivisione in rete sono le peculiarità costanti.

Google può offrire contenuti e approfondimenti di qualsiasi argomento o disciplina alle nuove generazioni, sollevando così seri dubbi e interrogativi a ciò che tutto l’impianto educativo - didattico propone ancora. È necessario modificare il paradigma tradizionale dell’insegnante depositario delle conoscenze, verso un insegnante tecnologico, mediatore nei confronti degli studenti nel processo di acquisizione delle varie e vaste conoscenze a portata di click. Un docente deve essere capace di supportare gli alunni nel loro percorso di apprendimento, con degli interventi personalizzati a seconda delle caratteristiche cognitive ed emozionali di chi ha di fronte.

Lo sviluppo integrale di una persona in crescita si ottiene connettendo l’aspetto emozionale, motivazionale e collaborativo con i processi cognitivi. Tecnologia e Rete sono considerate potenti mezzi per migliorare ed estendere la mente e i processi , ma solo nel momento in cui è presente un’attenta e significativa intermediazione da parte del docente. Pertanto è importante che le tecnologie siano gestite e usate con padronanza e con un approccio metodologico - didattico accuratamente progettato e organizzato.

 Proposte operative di Google per una Scuola 2.0

Google potrebbe essere considerato come l’agente del cambiamento per riformare tale paradigma e per “riattrezzare” la scuola, grazie alla varietà dei servizi che offre. Gi strumenti mezzi offerti da Google possono essere adoperati per modificare il modo di comunicare e di collaborare in classe, creando un ambiente ibrido e integrato di apprendimento con GOOGLE APPS FOR EDUCATION.

Tutti i servizi, meglio dire webware, di Google presenti nell’offerta educational (Google Docs, Gmail, Google Calendar, Google site, Google video etc.) permettono la condivisione dei file nelle diverse fasi di editing, svolte on line, a più mani, in maniera collaborativa. La classe può essere suddivisa in piccoli gruppi, ognuno dei quali può condividere on line risorse autoprodotte finalizzate all’espletamento di una particolare consegna. I risultati di tali lavori sono sempre suscettibili di ulteriori modificazioni e miglioramenti. Parimenti si possono svolgere attività singole, personalizzate per ogni studente. In questo caso il file, pur visibile, rimarrà a disposizione per eventuali modifiche solo al creatore (ogni elemento rimane però sempre modificabile dal docente amministratore delle spazio web). Il docente amministratore può decidere, per ogni file, il grado di condivisione, che può limitarsi dalla semplice visione da parte di tutti i partecipanti o solo di alcuni, fino al completo editing riservato a uno, ad alcuni o a tutti gli studenti. Il compito del docente che amministra lo spazio educational, è quello di organizzare l’ambiente on line in funzione dell’attività d’aula o viceversa, in una sorta di continuo ibridismo formativo e connettivo.

Con GOOGLE DOCUMENTI è possibile realizzare file di testo, elaborare fogli di calcolo e fare presentazioni in stile Power Point. Il tutto però online; quindi per lavorare con questa applicazione, dobbiamo avere sempre una connessione ad Internet attiva.

Una delle funzioni più interessanti, che ci permette di elaborare test e sondaggi, è <Moduli>, alla quale si accede dal menù <Crea Nuovo>. Si tratta di un modulo fatto di domande e risposte a scelta multipla, a campo libero, a caselle di controllo e così via. Il concetto di base è il seguente: si realizza il test, si incorpora in un sito web, oppure si condivide con gli alunni che possano rispondere attraverso il web. Tutte le risposte che verranno date al test verranno salvate in un file di Excel dentro al nostro Google Documenti, in modo che possiamo leggere anche da casa le risposte che i nostri alunni ci hanno dato.

La FASE VALUTATIVA, in quanto una delle parti essenziali di una programmazione didattica e seria e personalizzata. Quindi come educatori e come docenti abbiamo sempre il dovere di controllare che determinati contenuti siano stati acquisiti dai nostri alunni in modo corretto ed efficace. Anche in questo caso il web 2.0 ci dà una mano, permettendoci di creare attività di verifica interattive e giochi didattici che ci danno la possibilità di rendere, questa fase della lezione notoriamente ostica e malvista dai ragazzi, più divertente e dinamica.

 Conclusioni

Ho spesso utilizzato Google Calendar per pianificare progetti universitari e scolastici con alcuni colleghi di studio e di lavoro, Google Documenti, Google Slides e Google Moduli nell’elaborazione di relazioni, tesi, project work in modo collaborativo, interagendo a più mani ed infine Google Classroom per interagire e cooperare digitalmente con i miei colleghi e i miei alunni.

Quest’anno, in qualità di Animatore Digitale PNSD della mia scuola di servizio, ho messo in atto una formazione interna con il progetto #App…Rendere Scuola Digitale rivolta ai miei colleghi nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale dal titolo LA SCUOLA NEL CLOUD facilmente fruibile al seguente link http://ippolitagallo.wixsite.com/pnsd-1cd/caffe-digitali

Le tecnologie, la rete e i software possono modificare e arricchire profondamente la didattica. Il loro utilizzo programmato e continuativo incide nel modo stesso di considerare l’ambiente e il tempo scuola, che risulta del tutto ampliato. Gli ambienti integrati di apprendimento (Clouding), in cui in maniera trasparente e razionale le attività offline si connettono con quelle on line, con una reciproca influenza virtuosa, creano una sorta di unicum formativo proiettando l’immagine di quella che potrà essere la scuola dell’immediato futuro, a questo complesso di funzioni concorre Google, ma non solo Google.

 Prof.ssa Ippolita Gallo

Animatore Digitale PNSD  

Bibliografia di riferimento