Scratch per una didattica interattiva, inclusiva e stimolante

Scratch per una didattica interattiva, inclusiva e stimolante

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di Biancamaria Pace

Abstract

Nella nuova era digitale in cui viviamo, l’educazione assume un ruolo ancora più importante e incisivo per la vita dei giovani. La scuola, in modo particolare, ha il compito di insegnare stando al passo con i tempi e la tecnologia, per questo è importante un’adeguata formazione degli insegnanti e, soprattutto, è importante includere nella didattica la tecnologia con cui gli alunni vengono in contatto già in tenerissima età. Educare ad un corretto utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione e dei dispositivi sempre più ‘smart’ è fondamentale affinché non si diventi schiavi della tecnologia, ma si ci serva di essa nel modo appropriato. All’interno delle didattica, quindi, si possono e si devono includere software come Scracth, che permettono una maggiore interazione degli alunni e suscitano in loro un genuino interesse per l’apprendimento.

Tenendo presente i principi di una didattica basata sulla teoria costruttivista, dove l’alunno è il protagonista attivo dell’apprendimento e l’insegnante si fa promotore di una didattica che abbraccia tutti i bisogni dell’alunno, permettendogli così di esprimere il suo pieno potenziale, l’uso di Scratch all’interno di questa didattica risulta essere estremamente stimolante. Scratch è un software ideato presso il MIT per permettere agli studenti di approcciarsi alla programmazione in modo semplice e divertente, inoltre permette lo sviluppo di capacità intellettive, come il problem solving e il pensiero computazionale, attraverso il coding e il suo linguaggio, nonché capacità di relazione per poter lavorare in gruppo. Fino ad ora sono state sviluppate tre versioni: Scratch 1.4, Scratch 2.0 e Scratch 3.0,   c’è anche una versione Junior per i bambini dai 5 anni in su.

Questo software è stato pensato proprio per permettere agli utenti, tramite il sito ufficiale www.scratch.mit.edu, sia di lavorare offline, sia di lavorare usando progetti di altri utenti e remixandoli creando il proprio progetto personale. Scratch usa un linguaggio di programmazione che prevedo l’uso di blocchi; questi, se incastrati nella giusta sequenza tra loro, permettono lo sviluppo di giochi interattivi, animazioni, narrazioni e molto altro. All’interno del software si trovano tre sezioni: la prima che contiene tutti i ‘Comandi’, o ‘Script’ (Situazioni, Controllo, Movimento, Aspetto, ecc.), si ha anche la possibilità di creare dei comandi personalizzati, c’è una parte dedicata ai ‘Costumi’ dove si ha la possibilità di creare, importare o modificare gli sprite, una terza parte è dedicata al ‘Suono’ dove è possibile inserire o importare suoni di vario genere; la seconda sezione andrà a contenere la combinazione degli script che permetteranno il funzionamento del progetto; nell’ultima sezione sono contenuti lo stage e tutti gli sprite utilizzati. Lo ‘Stage’ è una sorta di palcoscenico all’interno del quale si svolgerà il gioco, o la narrazione, o l’animazione. Lo ‘Sprite’ è l’oggetto che si muoverà all’interno dello stage, compiendo delle azioni precedentemente programmate.

Inoltre è possibile cambiare la lingua e, per fare un esempio, si può passare dall’inglese all’italiano andando nelle impostazioni del software.  Il linguaggio di programmazione usato da Scratch è immediato e quasi intuitivo, esso è costituito da blocchi ad incastro che, messi nella giusta sequenza logica, permettono l’esecuzione di un comando ben preciso. Quando si sente parlare di ‘linguaggi di programmazione’ ci si associa quasi immediatamente la figura dell’ingegnere informatico o del programmatore, persone che conoscono il linguaggio del computer e sanno programmarlo appunto,  certamente non si pensa a una persona comune, tantomeno si pensa ad un bambino/studente. Scratch, grazie al semplice linguaggio che racchiude importanti concetti di calcolo matematico, permette a chiunque, anche ad un bambino, di poter programmare e sviluppare un progetto complesso. Ciò permette lo sviluppo di un pensiero logico e creativo che permette di trovare la giusta soluzione a un problema, inoltre sviluppa anche la capacità di lavorare in team, che in una società dominata dall’individualismo generato dall’uso scorretto di internet e dei social media non è affatto scontato. In campo didattico Scratch è molto versatile e si presta agevolmente a collegamenti interdisciplinari tra le diverse materie di studio, inoltre può essere utilizzato anche attraverso la LIM che grazie al touch screen, permette una maggiore interazione degli alunni. È importante che ogni discente si senta protagonista attivo dell’azione didattica, così da poter esprimere e mettere in campo tutta la sua creatività. L’obiettivo della scuola digitale non è quello di formare futuri programmatori, ma è quello di formare persone capaci di lavorare in gruppo e mettere in atto strategie per la risoluzione di problemi complessi, attraverso l’uso della logica, dell’intuizione e della creatività; persone capaci di vedere la differenza tra gli individui come una risorsa e non come un problema o un motivo di discriminazione.  

Biancamaria Pace

Laureanda in Scienze della Formazione Primaria, Unical

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