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UN'INTERA FAMIGLIA IN PUGLIA SCHIAVA DI INTERNET

UN'INTERA FAMIGLIA IN PUGLIA SCHIAVA DI INTERNET

Quattro componenti di una famiglia del Salento in Puglia si sono nutriti per due anni e mezzo solo di merendine, biscotti e caramelle perché impegnati nelle loro navigazioni nel web.

La scoperta è avvenuta in seguito ad una segnalazione ai servizi sociali da parte di alcuni docenti che avevano notato le condizioni generali e igieniche di una bambina di nove anni che era l’unica a varcare la soglia di casa per andare a scuola. La bambina ritornando da scuola comprava merendine, caramelle e biscotti che erano diventati, negli ultimi due anni, la loro alimentazione. Il padre, quaranta anni, ha una piccola pensione e, pertanto, non va a lavorare; la madre, senza occupazione, era anch’essa impegnata quotidianamente a navigare in rete; il figlio più grande, che ora ha quindici anni, da tempo non frequenta più la scuola perché preso dal web come tutta la famiglia. Il ragazzo, inoltre, è stato trovato con le piaghe ai piedi perché sebbene il piede fosse cresciuto negli ultimi anni, continuava ad usare scarse più piccole di quelle che necessitava.

Quattro componenti di una famiglia del Salento in Puglia si sono nutriti per due anni e mezzo solo di merendine, biscotti e caramelle perché impegnati nelle loro navigazioni nel web.

La scoperta è avvenuta in seguito ad una segnalazione ai servizi sociali da parte di alcuni docenti che avevano notato le condizioni generali e igieniche di una bambina di nove anni che era l’unica a varcare la soglia di casa per andare a scuola. La bambina ritornando da scuola comprava merendine, caramelle e biscotto che erano diventati, negli ultimi due anni, la loro alimentazione. Il padre, quaranta anni, ha una piccola pensione e, pertanto, non va a lavorare; la madre, senza occupazione, era anch’essa impegnata quotidianamente a navigare in rete; il figlio più grande, che ora ha quindici anni, da tempo non frequenta più la scuola perché preso dal web come tutta la famiglia. Il ragazzo è stato trovato con le piaghe ai piedi perché sebbene il piede fosse cresciuto negli ultimi anni, continuava ad usare scarse più piccole di quelle che necessitava.

Questo è il quadro che i servizi sociali si sono trovati davanti. La novità di questa tragica storia è che, per la prima volta, un’intera famiglia si ritrova dipendente da Internet e da quanto la rete offre loro. Il presidente dell’Ordine dei psicologi della Puglia, Antonio Gioia, nel commentare la notizia, afferma che “forse la spiegazione va cercata nella giovane età della coppia, non quella attuale ma quella in cui hanno dato il via alla vita coniugale. Di certo a questa famiglia sono mancati punti di riferimento stabili, tali da consentire loro di confondere il reale con il virtuale. Questo è un caso limite ma la dipendenza dal web sta diventando un vero problema. E' per questo necessario che le istituzioni si impegnino ad avviare percorsi incentrati sulle relazioni socio-affettive rivolti ai giovanissimi, soprattutto in ambito scolastico.”.

Come stiamo ripetendo costantemente nei numeri della nostra rivista on line www.ictedmagazine.com l’emergenza relativa ai rischi di dipendenza dall’uso eccessivo delle tecnologie è davvero reale e molto diffusa in tutto il mondo. In Cina, nel Sud Corea e in Giappone, dove l’uso delle tecnologie è ancora più invasivo, ma anche negli Stati Uniti e nel nostro Paese, vi sono centri e servizi in cui si danno un supporto ed un aiuto medico e psichiatrico a coloro, bambini ed adulti, che cadono nella rete del web.

Da parte nostra, come docenti, formatori e tecnici dell’educazione riteniamo che l’aspetto formativo e informativo, di carattere preventivo, sia essenziale per porre un argine a quanto sta accadendo. I giovani genitori devono essere informati che non è proprio il caso di dare al proprio figlio di pochi mesi il cellulare o l’ipad per farlo giocare, oppure, come mi è capitato di vedere, agganciare lo smarthphone, rivolto verso il bambino, al passeggino del proprio figlio.

Luigi A. Macrì - Direttore Responsabile – www.ictedmagazine.com

UNA FAMIGLIA IN PUGLIA SCHIAVI DI INTERNET

 

Quattro componenti di una famiglia del Salento in Puglia si sono nutriti per due anni e mezzo solo di merendine, biscotti e caramelle perché impegnati nelle loro navigazioni nel web.

La scoperta è avvenuta in seguito ad una segnalazione ai servizi sociali da parte di alcuni docenti che avevano notato le condizioni generali e igieniche di una bambina di nove anni che era l’unica a varcare la soglia di casa per andare a scuola. La bambina ritornando da scuola comprava merendine, caramelle e biscotti che erano diventati, negli ultimi due anni, la loro alimentazione. Il padre, quaranta anni, ha una piccola pensione e, pertanto, non va a lavorare; la madre, senza occupazione, era anch’essa impegnata quotidianamente a navigare in rete; il figlio più grande, che ora ha quindici anni, da tempo non frequenta più la scuola perché preso dal web come tutta la famiglia. Il ragazzo, inoltre, è stato trovato con le piaghe ai piedi perché sebbene il piede fosse cresciuto negli ultimi anni, continuava ad usare scarse più piccole di quelle che necessitava.

Quattro componenti di una famiglia del Salento in Puglia si sono nutriti per due anni e mezzo solo di merendine, biscotti e caramelle perché impegnati nelle loro navigazioni nel web.

La scoperta è avvenuta in seguito ad una segnalazione ai servizi sociali da parte di alcuni docenti che avevano notato le condizioni generali e igieniche di una bambina di nove anni che era l’unica a varcare la soglia di casa per andare a scuola. La bambina ritornando da scuola comprava merendine, caramelle e biscotto che erano diventati, negli ultimi due anni, la loro alimentazione. Il padre, quaranta anni, ha una piccola pensione e, pertanto, non va a lavorare; la madre, senza occupazione, era anch’essa impegnata quotidianamente a navigare in rete; il figlio più grande, che ora ha quindici anni, da tempo non frequenta più la scuola perché preso dal web come tutta la famiglia. Il ragazzo è stato trovato con le piaghe ai piedi perché sebbene il piede fosse cresciuto negli ultimi anni, continuava ad usare scarse più piccole di quelle che necessitava.

Questo è il quadro che i servizi sociali si sono trovati davanti. La novità di questa tragica storia è che, per la prima volta, un’intera famiglia si ritrova dipendente da Internet e da quanto la rete offre loro. Il presidente dell’Ordine dei psicologi della Puglia, Antonio Gioia, nel commentare la notizia, afferma che “forse la spiegazione va cercata nella giovane età della coppia, non quella attuale ma quella in cui hanno dato il via alla vita coniugale. Di certo a questa famiglia sono mancati punti di riferimento stabili, tali da consentire loro di confondere il reale con il virtuale. Questo è un caso limite ma la dipendenza dal web sta diventando un vero problema. E' per questo necessario che le istituzioni si impegnino ad avviare percorsi incentrati sulle relazioni socio-affettive rivolti ai giovanissimi, soprattutto in ambito scolastico.”.

Come stiamo ripetendo costantemente nei numeri della nostra rivista on line www.ictedmagazine.com l’emergenza relativa ai rischi di dipendenza dall’uso eccessivo delle tecnologie è davvero reale e molto diffusa in tutto il mondo. In Cina, nel Sud Corea e in Giappone, dove l’uso delle tecnologie è ancora più invasivo, ma anche negli Stati Uniti e nel nostro Paese, vi sono centri e servizi in cui si danno un supporto ed un aiuto medico e psichiatrico a coloro, bambini ed adulti, che cadono nella rete del web.

Da parte nostra, come docenti, formatori e tecnici dell’educazione riteniamo che l’aspetto formativo e informativo, di carattere preventivo, sia essenziale per porre un argine a quanto sta accadendo. I giovani genitori devono essere informati che non è proprio il caso di dare al proprio figlio di pochi mesi il cellulare o l’ipad per farlo giocare, oppure, come mi è capitato di vedere, agganciare lo smarthphone, rivolto verso il bambino, al passeggino del proprio figlio.

Luigi A. Macrì - Direttore Responsabile – www.ictedmagazine.com

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