di Ludovica Zoccali
Dottoressa in Giurisprudenza e Dottoranda di Ricerca in Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
“Materie STEM: passione, opportunità, esperienze” la qualificazione dell’intesa di dibattito promossa dalla FIDAPA BPW Italy, in occasione dello scorso Open Day e in linea con la mission associazionistica di promuovere le giovani professioniste impegnate nel campo scientifico-tecnologico, al fine di supportare le nuove generazioni nella comprensione delle opportunità che possono derivare dalla passione per le discipline STEM e sensibilizzare alla lotta contro la segregazione di genere nella formazione scientifica.
In occasione dello scorso Open Day FIDAPA BPW Italy, celebrato annualmente in data otto maggio, su piattaforma telematica zoom si è tenuto l’incontro “Materie STEM: passione, opportunità, esperienze”, promosso dalla Presidente Nazionale FIDAPA BPW Italy Fiammetta Perrone e moderato dalla Rappresentante Young Nazionale FIDAPA BPW Italy Ludovica Zoccali.
Le relatrici, affiliate young dei vari distretti italiani, hanno condiviso testimonianze ed esperienze di vita professionale, coadiuvate da una forte passione per le discipline STEM.
L’intesa di dibattito é stata voluta e ideata dalla FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), in linea con la mission associazionistica di promuovere le giovani professioniste impegnate nel campo scientifico-tecnologico, al fine di supportare le nuove generazioni nella comprensione delle opportunità che possono derivare dalla passione per le discipline STEM.
Foto 1 Infatti, nell’attuale contesto socio-economico e professionale, dominato dalle nuove tecnologie e da impellenti esigenze di innovazione e sostenibilità, si sente sempre più frequentemente parlare di materie STEM, soprattutto in relazione alla problematica sociale della disparità di genere che tende ad escludere le donne dal cambiamento epocale in atto, impedendo loro un pieno ingresso nel mondo scientifico in evoluzione. Eppure, il termine STEM, acronimo di Science Technology Engineering Mathematics, fu coniato proprio da una donna, la microbiologa statunitense Rita Colwell, la quale, durante una conferenza della National Science Foundation, ricorse a tale termine per indicare tutte le professioni di tipo tecnico-scientifico. E seppur tale espressione non includa le c.d. scienze sociali, raggruppate nell’insieme delle discipline accademiche dell’ambito umanistico HASS – Humanities, Arts and Social Sciences – è interessante constatare come, nel corso degli anni, le discipline STEM abbiano subito l’influenza integrativa di nuove varianti che, a loro volta, le hanno inserite in un canale di ampia interdisciplinarietà tanto che, attualmente, la comunità scientifica ha cominciato a parlare anche di STREM o STEAM, laddove fra le materie tecnico-scientifiche indicate si annovera, nell’un caso, la robotica mentre, nell’altro caso, l’arte.
Nell’ottica delle opportunità e delle sfide future che solamente una ampia dimensione di interdisciplinarietà è in grado di offrire e data l’imperiosa necessità di professionisti esperti del settore tecnico-scientifico, i percorsi di studio riguardanti le materie STEM sono sempre più richiesti. Tuttavia, le opportunità legate a tali prospettive spesso sono precluse alle giovani donne poiché, nonostante il processo di emancipazione femminile abbia fatto passi da gigante, il gender gap nel settore è ancora particolarmente sentito e a prediligere lo studio delle materie STEM sono spesso giovani ragazzi e, solamente in ridotta percentuale, giovani ragazze, a causa e degli stereotipi di tipo socio-culturale e fattori di tipo geografico e dell’utopistico accesso, per le donne, a condizioni lavorative ed economiche eque con i colleghi di sesso maschile. E in Italia, seppur recenti statistiche confermano che, rispetto al resto d’Europa, il gender gap è meno marcato e che il 40, 2 % di coloro che hanno conseguito una laurea STEM è donna, la strada da percorrere è ancora lunga.
La segregazione di genere nella formazione scientifica, emergenza educativa multifattoriale, può essere governata solamente con la forza delle idee, vero motore delle politiche di genere. Avere cura della qualità dei contesti e dei percorsi formativi e promuovere una decodificazione di una realtà che non sia stereotipata e lontana dalla complessità sociale e che prenda le distanze dalla più arcaica e recondita divisione dei ruoli, sono obiettivi parte di una rivoluzione culturale che, nel guardare al futuro, non può non coinvolgere quali suoi protagonisti principali i movimenti di opinione.
Ed è per questo che la FIDAPA, in occasione dello scorso Open Day, ha inteso promuovere il sopracitato incontro “Materie STEM: passione, opportunità, esperienze”, durante cui le dieci socie young intervenute – Giorgia Salvo aka Giosa Design, Alice Minuto, Stella Algieri, Valentina Tarantino, Giulia Ricci, Giada Bianchetti, Martina Castiglioni, Chiara Olimpio, Marcella Sirianni e Simona Federico – affiliate rispettivamente alle sezioni FIDAPA di Como, Savona, Corigliano, Senigallia, Roma, Legnago Basso Veronese, Casarano e Botricello, hanno condiviso, attraverso i loro racconti, le loro esperienze di vita professionale, testimoniando che con la passione è possibile raggiungere anche le mete più ostacolate e che, nonostante il gender gap elevi i pregiudizi ma non i tanti esempi positivi delle giovanissime che hanno scelto di intraprendere una carriera scientifica, il binomio donne – STEM funziona.
A riprova di ciò i racconti di Giorgia, che ha reso il design uno strumento in grado di comunicare ai più che la progettazione permette anche di fare denuncia sociale ed esprimere i propri ideali in modo visibile e artistico (sua la creazione del vaso realizzato con l’ausilio delle onde sonore prodotte dal conflitto russo-ucraino), e la testimonianza di Alice, anche Rappresentante Young BPW Europe, giovane AD di un’azienda operante nel settore metallurgico, che è riuscita a dar valore alle opportunità professionali, accogliendo le problematiche del gender gap e affrontandole con le armi dello studio, del sapere, della tenacia e della professionalità. Le stesse risorse che accompagnano Stella, Marcella, Simona e Chiara, le quali hanno scelto di intraprendere una carriera STEM nella loro terra di origine, dove, come nelle altre regioni del Sud Italia, la segregazione di genere nella formazione scientifica, e non solo, è più intensa che al Nord Italia. Stella è attualmente imprenditore agricolo professionale e perito agrario laureato, Marcella svolge la professione di contabile e il praticantato per l’abilitazione alla professione di dottore commercialista, Simona è biologa nutrizionista mentre Chiara è ingegnere edile. I loro sono studi solo apparentemente tradizionali del contesto accademico scientifico poiché, di fatto, sono vettore di innovazione, apportata dalla propensione di applicare il sapere scientifico a servizio della comunità calabrese e pugliese, all’interno della quale si sono formate e operano con passione. Passione che ha poi condotto Valentina, dottoranda di ricerca in Human Health – settore oncologico e di origine campana, a Senigallia, dove, presso l’Università Politecnica delle Marche, condivide con Giulia, sua collega biologa e già dottore di ricerca, la professione di data manager. Occupandosi entrambe di archiviazione ed elaborazione di dati clinici, inerenti a gruppi multidisciplinari, e di attività gestionale, di coordinamento e case management all’interno di percorsi organizzati per patologie e terapie personalizzate, hanno incanalato e umanizzato la loro passione e la loro propensione per la ricerca, mettendo a servizio del prossimo le proprie conoscenze e capacità e offrendo nuove opportunità di vita.
Non molto lontane dalla volontà delle altre giovani ospiti di dare il loro contributo creando innovazione Giada, assegnista di ricerca e specializzanda in fisica medica con una forte volontà di mettere la sua passione a servizio del prossimo, e Martina, responsabile consulenza e formazione per il Centro di Competenza Nazionale Cybersecurity (Cyber 4.0), il cui principio guida professionale è di dare valore al bilanciamento fra aspetto umano e digitale, non trascurando che se l’innovazione passa attraverso le nuove tecnologie non è possibile ignorare l’aspetto umano del digitale.
Un’intesa di dibattito sinergica quella fra le socie young e senior FIDAPA e gli ospiti in collegamento, che ha offerto feedback suggestivi e riflessioni interessanti e utili a comporre il quadro di riferimento STEM e a inserire in esso implicazioni inerenti al tassello delle politiche di genere, conclusosi con l’auspicio che le nuove generazioni non abbiano timore di sradicare i pregiudizi con la forza delle loro attitudini e del sapere scientifico.
BIBLIOGRAFIA
Marone, F., & Buccini, F. (2022). Nuove disuguaglianze nell'era contemporanea: ragazze e STEM. Nuove disuguaglianze nell'era contemporanea: ragazze e STEM, 170-184.
SITOGRAFIA
https://www.wonderwhat.it/cosa-sono-le-discipline-stem/
https://adsum.it/materie-stem-cosa-sono-e-quali-sono-le-professioni-piu-richieste/