IL TEMPO NELL'ERA DIGITALE

IL TEMPO NELL'ERA DIGITALE

Linizio di un nuovo anno scandisce, nelle nostre vite, uno dei momenti più carichi di aspettative e di riflessioni. Contiamo le ore, i minuti e poi perfino i secondi in attesa della mezzanotte, lora zero che dà inizio al nuovo anno. Poi durante le nostre giornate continuiamo a trattare il signor Tempo, sì perché il Tempo è il nostro signore, come se non contasse nulla, come se fosse a nostra disposizione per riempirlo di piacevoli passatempi, di televisioni, di attività nelle reti sociali on line ed altro. Altre volte quando non siamo proprio convinti di qualcosa che ci chiedono di fare, o che abbiamo la possibilità di fare, diciamo a noi stessi: Non ho tempo! Magari lo farò più tardi o unaltra volta!”.

Una delle cose che, in questo contesto storico che stiamo vivendo, dovremmo dire a noi, stessi e che "è tempo di avere tempo”, di abitare il tempo che velocemente scorre, farne lo spazio della nostra vita, rifuggendo pigrizie e inerzie che ci portano a procrastinare cose importanti che vogliamo realizzare nei nostri progetti. 

Enzo Bianchi, saggista e monaco laico, fondatore della comunità monastica di Bose in Piemonte, in questi giorni, dalle pagine del Corriere della Sera, ci induce a riflettere su questi concetti e sul fatto che questa disciplina del tempo è la condizione per pensare prima di fare, o meglio: per poter ritornare a pensare in questo inizio del millennio contrassegnato dallesilio del pensiero proprio quando si dichiara di voler essere in connessione con il mondo intero.”. 

Questa riflessione è ancora più importante in questo contesto storico nel quale il digitale assorbe troppo noi tutti, gli adolescenti e, purtroppo, anche i bambini e il mondo dellinfanzia.

Siamo strumenti di guadagno dei potentati mondiali delle tecnologie poiché tra motori di ricerca, pubblicità, notifiche e coinvolgimenti apparentemente gratuiti stiamo dando loro il NOSTRO TEMPO che di fatto diventa il LORO GUADAGNO. Oggi siamo nell’era del linguaggio iconico delle immagini, dei selfie, dei ritocchi sulle foto che si postano on line. Oggi la riflessione e gli approfondimenti su temi importanti per la nostra vita vengono il più delle volte percepiti con fastidio in quanto significa impegno e lavoro, significa andare oltre la superficie delle cose e delle persone.

Se non riprendiamo la centralità del pensiero non possiamo rimodulare la necessaria centralità dellUomo e dellUmanità.

Stiamo assistendo negli ultimi decenni ad un vero processo involutivo nel quale adolescenti e preadolescenti, unitamente a molti analfabeti di ritorno, basta vedere le statistiche dei libri che leggono i laureati, sono, loro malgrado, vittime e protagonisti di un vero e proprio processo involutivo; la capacità di parlare ed esprimere un pensiero articolato, approfondire tematiche analizzandone nella quotidianità i diversi aspetti sono competenze sempre meno diffuse.

Le tecnologie digitali, Internet e lo sviluppo della comunicazione e dell’informazione hanno, negli ultimi cinquanta anni, stravolto il mondo portando anche molti benefici ma la forza e gli interessi economici di chi ha guadagnato miliardi di dollari con le tecnologie e la pubblicità ci sta rendendo tutti strumenti in balia dei social, delle false notizie e, in breve, dell’ignoranza.

La ridondanza delle informazioni, la società dell’informazione sta diventando la società della disinformazione e dell’ignoranza. E’ stato provato dai ricercatori del M.I.T. - Massachusetts Institute of Technology, che le false notizie sono sei volte più veloci delle notizie vere. Quanto sta avvenendo in questo periodo di pandemia è sotto gli occhi di noi tutti. La soluzione la si può ricercare nella centralità del pensiero e dell’approfondimento ponendo l’Uomo e  suoi valori al centro dello sviluppo delle tecnologie. 

Noi lavoriamo per una Tecnologia Umana, per catalizzare un futuro più umano:“Stiamo costruendo le piramidi della tecnologia umana. Immaginiamo un futuro in cui abbiamo una tecnologia non intrusiva che ci sta potenziando e che consente agli umani di fiorire e all'umanità di prosperare. Dove il mondo digitale è una naturale estensione di quello reale e un riflesso di noi stessi. Promuoviamo soluzioni che migliorano il benessere, la libertà e la società.” 1).

 1) https://www.ictedmagazine.com/index.php/humane-tech-for-education-italy.html

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Luigi A. Macrì