Dalle Scuole

STORYTELLING E COMPETENZE DI CITTADINANZA DIGITALE: UNA FINESTRA APERTA TRA PASSATO E PRESENTE

di Pasqualina Pace*

Abstact

In epoca pandemica, non è facile creare ambienti educativi collaborativi, ma il “non facile “non corrisponde all’impossibile.1 Reinventarsi per “imparare insieme”, è stata la sfida che ci siamo lanciati. Siamo in una classe V di Scuola Primaria nell’anno 2020, che si apre con una grande novità: la DDI per gli alunni fragili. Come creare allora un ponte educativo, emotivo e collaborativo tra i due ambienti educativi, quello in presenza e quello a distanza? Bene, buttiamoci nella mischia e partecipiamo al Premio Scuola Digitale con un prodotto multimediale che ci ha offerto la possibilità di lavorare insieme anche se a distanza, attivando competenze digitali e sociali di Cittadinanza Digitale attraverso il Digital Storytelling. La scelta ricade sull’utilizzo dell’app Book Creator, uno strumento per la creazione di libri digitali   intuitivo, completo che ha permesso ad ogni bambino di confrontarsi, pianificare e prendere decisioni creative sul contenuto del libro.

 

*Pasqualina Pace docente di Scuola Primaria, componente del Team Digitale, Staff di direzione, Comitato di Valutazione, Referente di Plesso IC Pescara 10. Dirigente Scolastico Prof.ssa Stefania Petracca

 

La classe 5C del Plesso Carducci IC Pescara 10, all’interno della programmazione curriculare, ha portato avanti il Project Work di Digital Storytelling partendo dalla celebrazione della giornata della memoria.

“Ricordare per non dimenticare”, è un mantra che risuona nelle nostre vite, ma ricordare cosa, non dimenticare chi!

La necessità di avviare un percorso di didattica della memoria appare quanto mai utile e necessaria se guardiamo la realtà che ci è intorno e non è mai stata intesa, nel mio fare scuola, come un’esperienza isolata nel percorso scolastico, delegata solo al 27 gennaio.

Perché ricordare il virologo di origini ebraiche Albert Sabin? Perché in tempi di feroci dibattiti e contrapposizioni sui vaccini anti-Covid, regalare ai lettori la sua storia, raccontarla e metterla a disposizione di tutti attraverso il web, possa far comprendere la valenza scientifica di una vaccinazione massiva. Il nostro ebook racconta  la storia del dottor Albert Sabin,
il medico polacco che restituì l’estate ai bambini grazie alla scoperta del vaccino contro la poliomelite. Ebreo di origine, durante le persecuzioni antisemite, visse la perdita di due nipotine uccise in un campo di concentramento nazista, ma Albert Bruce Sabin si vendicò a modo suo, inventando il vaccino contro la poliomielite, non brevettandolo ma rendendolo disponibile gratuitamente a tutto il mondo. Quando gli chiesero perché aveva fatto una cosa del genere, lui rispose: “Le SS mi hanno ucciso due meravigliose nipotine, ma io ho salvato i bambini di tutta l’Europa. Non la trovate una splendida vendetta?“.

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Il vaccino contro la poliomielite elaborato dal dottor Albert Sabin, che falliva una volta su 750 mila somministrazioni, ha salvato negli anni milioni di vite. E adesso? Sarà possibile avere un nuovo Sabin? Questa la domanda a cui il mondo deve rispondere ai nostri bambini.

La sfida condivisa di questo gruppo di 24 bambini, di cui 2 in DDI ha inizio.

Siamo a metà gennaio del 2020.

Tutta l’attività, proposta con contenuti multidisciplinari, è stata ripensata e pianificata secondo una visione più organica, che superi la dimensione strettamente disciplinare, per permettere l’attiva e significativa partecipazione di tutti gli alunni nel rispetto delle reali potenzialità e dei bisogni di ciascuno, nessuno escluso.

L’utilizzo di una metodologia didattica non tradizionale, attraverso l’utilizzo dei New Media per lo sviluppo delle Life Skills e delle competenze digitali, ha avuto lo scopo di trasformare una difficoltà creata da una frequenza scolastica a due velocità, (un gruppo in classe e uno che segue da casa), in una opportunità.

La metamorfosi che al tempo del Covid-19 poteva trasformarsi per i ragazzi in un’onda anomala, è diventata una certezza: occorreva attrezzarsi per fronteggiare la lontananza dalla classe e la solitudine nelle proprie case: tutti i bambini, sia quelli in presenza che quelli inseriti in DDI, si sono sentiti parte di un unico gruppo che ha lavorato per uno scopo comune. Abbiamo dato vita ad un terzo spazio, ad un terzo tempo più partecipati e collaborativi, nei quali il coinvolgimento diretto e attivo dello studente ha facilitato la personale co-costruzione dei saperi, potenziando l’apprendimento degli studenti in tutte le sue sfaccettature- ossia a livello formale, non formale e informale.

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Gli alunni divisi in gruppi cooperativi hanno prodotto CDD (Contenuti Didattici Digitali) con  Google  Heart, Spick pic, Voki, Time line, Powtoon, Youtube, Classroom per l’implementazione del libro digitale realizzato con l’app Book Creator, con la pratica del BYOD/BYOT (Bring Your Own Tecnology/Device), consolidando e potenziando il proprio bagaglio di conoscenze.

Durante il percorso si è favorito l’apprendimento cooperativo e si sono rafforzati il senso di fiducia e di rispetto

Il digitale è stato il mezzo/strumento per la creazione della risorsa digitale, che è risultata secondaria rispetto a tutto il processo di apprendimento- insegnamento.

La chiusura della scuola per il contenimento della pandemia, a marzo, non ci ha fermati, abbiamo continuato a lavorare in maniera collaborativa, dando la possibilità ai giovani studenti di scoprire la gratificante sensazione che si prova quando il frutto della loro creatività prende realmente forma e si realizza grazie al contributo di ognuno di loro.

E la sfida continua: partecipiamo al Premio Scuola Digitale. Lo spirito di collaborazione, il senso di appartenenza ad un gruppo di lavoro, ci ha permesso di ottenere il I^ posto alla provinciale e II posto alle regionali   Abruzzo (perso il I posto per 0,4 punti).

Per leggere il nostro lavoro clicca sul link

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