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Digital skills: un’aula virtuale per la memoria

Digital skills: un’aula virtuale per la memoria

Digital skills: un’aula virtuale per la memoria                

di Giovanni Aiello[†] e  [*] 

Il 27 gennaio è una data che interpella il mondo a rinnovare il ricordo di eventi nefandi che ferirono la dignità dell’uomo affinché la conoscenza di ciò che è stato ci preservi dal ripetere i medesimi errori.

Come un vento impetuoso e sferzante, la memoria contribuisce a spazzare via l’indifferenza e l’insensibilità, agendo come monito a coltivare valori positivi che fungano da pilastro per un sistema di convivenza civile e pacifica.

Le Istituzioni scolastiche soprattutto sono solitamente impegnate a celebrare il “giorno della memoria” con iniziative molteplici che aiutino le nuove generazioni a “non dimenticare” che la giustizia e l’equilibrio sociale sono il frutto di scelte responsabili che, agli egoistici personalismi, preferiscono il “bene comune”.

Nonostante il distanziamento imposto dall’emergenza Covid, il Liceo Scientifico Filolao di Crotone ha inteso non abdicare alla celebrazione dell’evento, rimodulando ovviamente strategie e approcci educativi secondo i bisogni degli studenti.

filolao1Infondo, come Baden Powell ripeteva ai suoi giovani esploratori prima di intraprendere un lungo e faticoso cammino “there is no bad weather only bad clothing”(non esiste buono o cattivo tempo ma solo buono o cattivo equipaggiamento), la scuola è stata chiamata a rivestirsi di un equipaggiamento adeguato per continuare a garantire una comunicazione capace di suscitare emozione, interesse, curiosità che sono gli elementi di propulsione per un apprendimento efficace; doveva imparare a nuotare nell’oceano digitale gestendo, come afferma Bauman, la sua naturale fluidità che la distingue dalle consolidate certezze dei metodi di insegnamento tradizionali.

Si è pensato così di celebrare la Shoah attraverso l’uso delle tanto discusse TIC, organizzando una conferenza su piattaforma digitale che non avesse però il carattere dell’estemporaneità tipico della comunicazione mediatica ma che, attraverso le digital skills come connubio di soft and hard skills, veicolasse contenuti e forme, in perfetta simbiosi, verso un unico obiettivo: la formazione integrale e il benessere dell’alunno.

Si è passati dunque alla progettazione, scegliendo attori, contenuti e modalità suggeriti dal Dirigente che, come e-leader, guida, forma, valorizza il corpo docente per il bene della comunità scolastica.

La peculiarità del canale digitale è quella di essere un open space, capace di consentire la partecipazione ad un numero elevato di utenti considerando che l’ambiente virtuale non è corredato di pareti. Ma dalle stesse TIC impariamo che un’immagine è tanto più nitida quanto più è costituita da un insieme molteplice di pixel: ciascuno di essi deve essere perfettamente funzionale e luminoso perché la resa finale sia opportuna; così, abbiamo ritenuto opportuno creare un ambiente virtuale limitato alla partecipazione di sole due classi, considerandole come punti preziosi di un’unica vision.

Il Sommo poeta, in fondo, sosteneva che contenuti elevati andassero espressi all’interno di un' aula intesa come ambiente regale, ristretto e scelto.

Le due classi individuate appartengono  a due licei diversi, il Filolao di Crotone e l’Adorisio di Cirò, uniti da un’unica dirigenza; il digitale è caratterizzato da una comunicazione a rete che abbiamo applicato come modello di cooperazione tra realtà distanti e diverse creando così occasione di confronto dialogico e realizzando che è possibile creare opportunità di crescita curando le relazioni e superando le tradizionali distanze socio-culturali che rischiano di paralizzare. Fare rete non implica promiscuità e globalizzazione ma puro e pacifico sincretismo ideologico che, a differenza di quanto accaduto durante l’olocausto ebraico, riconosce il valore di ogni uomo non identificandolo con un semplice numero ma riconoscendone la dignitosa peculiarità che lo rende unico e indispensabile per la reciproca realizzazione.

I contenuti veicolati sui canali digitali difettano spesso del riconoscimento delle fonti e della loro veridicità. Una conferenza organizzata dall’Istituzione Scolastica insegna quanto sia importante saper scegliere referenti autorevoli e professionalmente riconosciuti; l’uso delle TIC non impone presenze ma interpella la responsabilità di scegliere con chi “connettersi”. I relatori del nostro simposio sono stati il prof. Trebisacce, già docente di pedagogia presso l’Unical, che ha sottolineato il valore della conoscenza e della pertinacia nel perseguire sane relazioni basate sul confronto dialogico che certamente la scuola ha il dovere di favorire;  e Vicenzo Rizzo, figlio di un eroe di guerra, internato per aver difeso i valori della Patria, della libertà e degli affetti, il quale ha ribadito che scegliere il bene è possibile e che ha ricordato che  la libertà di cui oggi noi godiamo è il frutto di scelte coraggiose di chi ci ha preceduto. 

Anche la comunicazione digitale ha bisogno di un’organizzazione specifica dell’ambiente in cui sono posti i soggetti: la disposizione degli alunni e dei relatori dinanzi alla webcam non può essere casuale. Cicerone nell’organizzare le sue orazioni rammentava che la comunicazione si attua attraverso canali verbali e non verbali, tra cui l’actio e i luoghi in cui si attua il movimento degli oratori.  Là dove possibile, il gruppo classe è stato riunito, pur nel rispetto del distanziamento imposto dalla pandemia, dinanzi ad un’unica webcam con la possibilità di interagire con i relatori attraverso microfoni; tutti i partecipanti sono stati inoltre formati all’uso della piattaforma e agli strumenti utilizzati per l’occasione.

Le difficoltà legate dalle tempeste pandemiche che hanno travolto la scuola nell’ultimo anno, si sono rivelate un’opportunità di crescita per riscoprire modalità nuove di comunicazione che sono scaturite dalla capacità di tutto il personale scolastico di saper osservare le necessità, collaborare, mettersi in gioco e, soprattutto, per valorizzare il loro ruolo di educatori capaci di indirizzare nell’uso corretto di nuove strategie d’apprendimento, poiché “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”.

  • Giovanni Aiello - Docente di Lettere presso il Liceo scientifico Filolao di Crotone
  • Barbara Menzano - Dirigente del Liceo Filolao di Crotone

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